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GLI 8 AMMINOACIDI ESSENZIALI

Esistono 22 e forse 23 amminoacidi, di cui solo 8 non sono il nostro corpo non riesce a sintetizzare, cioè non riesce a trasformarli dal cibo che ingeriamo, né riesce a formarli da altre combinazioni chimiche interne.

Per poter ottenere questi amminoacidi essenziali, ha un solo modo: ingerirli da diversi alimenti che ne hanno di natura.

Gli amminoacidi essenziali sono: fenilalanina, isoleucina, lisina, leucina, metionina, treonina, triptofano e valina. Alcuni inseriscono anche l’istidina, ma gli studi non sono certi.

Quindi a differenza degli altri 14-15 amminoacidi, questi sono essenziali perché è essenziale trovare alimenti che li abbiano, diversamente, nel tempo ne resteremo sprovvisti, con carenze più o meno gravi.

Si trovano in gran parte dei cibi, per cui fare una lista sarebbe davvero lunga, qui mi interessa darvi alcune utili informazioni.

Dversi studi hanno ben spiegato il concetto del perché sarebbe meglio prendere gli amminoacidi nei vegetali piuttosto che negli alimenti di origine animale, nonostante ad un primo impatto possa sembrare contro intuitivo.

Infatti negli alimenti di origine animale, c’è di solito una maggiore concentrazione di amminoacidi utili a creare le proteine, quindi da sempre si è pensato di mangiare più carne, perché questa replica più o meno il nostro corpo, cioè la carne animale, non è molto differente da quella umana, quindi mangiandone, si ricevono tutti i nutrienti necessari.

Purtroppo c’è un grave problema: proprio perché gli alimenti animali hanno tutti gli amminoacidi sempre disponibili, il corpo quando sta duplicando le sue cellule, non ha il giusto tempo di ripararle se hanno qualche difetto, dal più grave come un tumore, ad uno molto meno grave, come una piccola malattia. Quindi questa rapidità di ricostruzione velocizza la crescita di qualsiasi malattia. Inoltre c’è anche meno necessità di variare la nostra dieta e questo è un altro grandissimo problema, perché la varietà aiuta il nostro organismo ad avere anche tutti gli altri innumerevoli micronutrienti.

Quando ingeriamo dei vegetali invece, non abbiamo quasi mai tutti gli amminoacidi insieme, quindi nel momento in cui il corpo va a duplicare le sue cellule, deve attendere più tempo per poterle ricreare e stare in attesa che gli arrivino tutti i componenti necessari, nel frattempo può riparare ciò che era rotto della vecchia cellula e a fine lavoro, avrà una cellula nuova e non più difettata. Quindi l’apparente svantaggio diventa il più grande dei vantaggi. Inoltre chi mangia vegetale, sapendo che non può prendere tutti gli amminoacidi in un unico alimento, deve variare molto e questo variare, gli può dare un altro grande vantaggio competitivo.

Altre cose da sapere sugli amminoacidi essenziali e non è che con la cottura, alcuni vengono trasformati o distrutti. Tra questi ci sono la lisina a la cistina, la prima è essenziale e per poterne avere, serve assimilarla cruda, cioè non lavorata a temperature sopra i 50-60°.

L’alimento vegetale che ne ha una disponibilità pressoché completa di amminoacidi, è la Spirulina, l’alga ormai famosissima proprio per questo motivo, infatti la FAO l’ha messa come alimento che può ridurre drasticamente le malattie nei paesi poveri, già con l’assunzione di un solo grammo al giorno. Infatti andrebbe a colmare gran parte delle carenze dovute alla malnutrizione di quei paesi. Non solo ha gli 8 amminoacidi essenziali, ma anche altri 12 non essenziali. È inoltre un potente energizzante, alcalinizzante e chelante per togliere i metalli pesanti.

Qui di seguito vi metto il link per la spirulina in compresse, perché il sapore non sempre è gradevole a tutti e così resta più semplice da utilizzare. È cruda così da poter avere attive le vitamine e gli amminoacidi.

https://www.cibocrudo.com/alimenti-bio/superfoods/spirulina-compresse

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Grassi : distinzione tra quelli saturi ,insaturi ,monoinsaturi e polinsaturi

Ogni dieta che si rispetti non può prescindere dalla guerra ai grassi saturi, estremamente dannosi per il nostro organismo.

 

Non tutti però sanno che i grassi sono diversi tra loro, e anzi alcuni alimenti ne contengono di preziosi per la nostra salute.

 

Per capirne di più bisogna però partire dagli acidi grassi, presenti nei grassi degli alimenti oppure come ingredienti.

Rappresentano una fonte energetica alla quale è difficile rinunciare, a patto però di consumarne una quantità limitata.

 

Altrimenti, come è noto i grassi si depositano e tendono ad accumularsi in alcune parti del corpo con effetti indesiderati estetici e non solo.

 

Sostanzialmente, gli acidi grassi non dovrebbero sfondare il tetto del 30% dell’energia totale, ma è evidente che questa barriera ideale spesso e volentieri viene sfondata.

Gli acidi grassi essenziali vanno ricercati negli alimenti che si assumono, mentre per quelli non essenziali il nostro organismo tende a regolarsi automaticamente.

Grassi saturi, quali sono gli alimenti da evitare?

Una suddivisione fondamentale per i grassi è quella tra saturi e insaturi, questi ultimi a loro volta catalogabili in monoinsaturi e polinsaturi

I grassi saturi sono generalmente di origine animale, inoltre si presentano in maniera solida e hanno una temperatura di fusione piuttosto alta.

I grassi vegetali sono essenzialmente insaturi, contenendo quindi piccole quantità di grassi saturi. Con un’eccezione, i grassi tropicali come olio di palma e olio di cocco

Quelli saturi sono grassi non essenziali, quindi non è opportuno assumerli attraverso gli alimenti. Se non in piccola quantità, al massimo il 10% delle calorie di una giornata tipo. Assumere regolarmente grassi saturi porta inevitabilmente ad un aumento del livello del cosiddetto colesterolo cattivo, con conseguenze pericolose per il sistema cardiovascolare.I grassi saturi infatti non riescono ad essere metabolizzati dal nostro organismo, accumulandosi nel sangue.

Ma quali sono gli alimenti che contengono più grassi saturi?L’elenco è lungo, comunque proviamo a sintetizzare: burro, carne, formaggi grassi, latte, lardo, panna, olio di cocco e di palma, strutto e tuorlo d’uovo.

Focus sui grassi insaturi, perché preferirli e dove trovarli

È chiaro quindi che è preferibile puntare sui grassi insaturi, presenti innanzitutto negli oli vegetali.A differenza di quelli saturi, si presentano allo stato liquido e non provocano problemi cardiovascolari. Anzi, rappresentano alleati formidabili nella lotta ad una serie di patologie.Anche per questo si consiglia fortemente si limitare il consumo di cibi animali, puntando su quelli di origine vegetale.

Nella famiglia dei grassi insaturi è opportuno distinguere tra monoinsaturi (olio d’oliva) e polinsaturi (omega-3 e omega-6). 

Cerchiamo quindi di capire quali sono gli alimenti più ricchi di grassi insaturi, così preziosi per la nostra salute.

Gli omega-3 sono presenti nelle noci e nell’olio di semi di lino, oltre ai semi di chia e di lino.In generale, contengono grandi quantità di grassi insaturi la frutta secca, i semi oleaginosi e gli oli vegetali.Quindi vanno bene anacardi, mandorle, pistacchi e pinoli, sesamo, lino, girasole, olio di oliva e di semi.In estrema sintesi, è bene eliminare o ridurre drasticamente il consumo di grassi saturi, preferendo quelli insaturi e quelli essenziali omega-3.

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I BENEFICI DELLA FRUTTA SECCA E DISIDRATATA

Quante volte vi sarà capitato di vedere diete iperproteiche senza frutta secca “perché ingrassa”? Ma sono falsi miti!

In realtà la frutta secca e disidratata non fa ingrassare; anzi, è un ottimo nutriente per l’organismo.

Viene considerata frutta secca tutta la frutta contenuta in un guscio. Invece la frutta disidratata è la frutta fresca sottoposta a prolungata essiccazione. La prima fornisce soprattutto grassi.

Noi italiani siamo poco abituati ad utilizzarla come complemento della nostra dieta giornaliera, invece gli orientali spesso la integrano nei loro piatti, aggiungendo così importanti proprietà nutritive in un unico pasto.

Perché lo fanno?

La frutta secca e disidratata è importantissima per la nostra salute perché è ricca di “grassi sani”, cioè Omega – 6 e Omega – 3 che aiutano a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Ma attenzione: non tostate la frutta secca, altrimenti li distruggete! Infatti i grassi con il calore si disperdono.

A colazione, a pranzo, a cena, non importa il momento in cui la consumate, ad eccezione della frutta secca disidratata. In quel caso è meglio consumarla al mattino perché ricca di zuccheri.

Come per tutti gli alimenti, si consiglia di evitare gli eccessi, perché accumulerete calorie e basta dal momento in cui superate l’apporto giornaliero consigliato. Non fidatevi di chi vi dice il numero esatto di noci, mandorle, ecc… ad occhio. 

Ognuno di noi consuma una quantità di energia diversa in base a tanti fattori: dall’attività fisica fino alle vostre specificità corporee, età, sesso, ecc…

Pertanto non si può stabilire a prescindere quanta frutta secca e disidratata consumare al giorno, bisognerà farlo dopo un’accurata analisi personale. Ma in ogni caso, sappiate che potete integrare questi sfiziosissimi alimenti praticamente ad ogni pasto.

Esistono due tipi di frutta secca:

  • Frutta secca polposa disidratata

costituita da datteri, prugne secche, fichi secchi e uva passa. Non hanno grandi quantità di grassi, anzi, talvolta sono del tutto assenti. È zuccherosa e contiene molte fibre.

  • Frutta secca a guscio

pistacchi, noci, mandorle, pinoli, nocciole, castagne e noci di cocco. In questo caso ci sono molti grassi mentre gli zuccheri sono quasi del tutto assenti. È stata chiamata anche “frutta oleosa” o “lipidica”. 

I benefici del consumo di frutta secca e disidratata

Consumare frutta secca e disidrata fa talmente tanto bene che spesso questi alimenti vengono considerati superfood ed è consigliato il loro consumo immediatamente dopo aver svolto attività fisica perché aiuta a recuperare le energie e ricostruire il tessuto muscolare.

  • La frutta secca ha proprietà antiossidanti, contiene infatti vitamina B ed E che aiutano a combattere i radicali liberi. Inoltre grazie alla presenza di ferro, zinco, potassio e calcio, favorisce la concentrazione e contribuisce alla regolazione della pressione.Ma non solo, ha un effetto anche sul buonumore e protegge dall’invecchiamento.
  • La frutta disidratata è un vero toccasana per la remineralizzazione delle ossa. Contiene agenti antiossidanti che agiscono sul sistema cardiovascolare, proteggendo i vasi sanguigni. Ma esistono anche proprietà specifiche per la tipologia di frutta disidratata.
  • La più comune è quella lassativa delle prugne, che depurano e combattono la stitichezza.Ma anche l’uva passa ha lo stesso tipo di effetto.A dispetto dell’associazione comune tra frutta disidratata e apporto calorico, la papaya invece ha un ottimo effetto dimagrante e stimola anche il sistema immunitario.Un frutto disidratato molto utilizzato dagli sportivi è l’ananas per il suo ricco apporto di sali minerali, potassio, vitamine e magnesio.

Come potete vedere i benefici della frutta secca e disidratata sono tantissimi e ogni tipologia possiede particolari proprietà che possono essere utili nei diversi momenti della giornata.

Imparare a integrare nel modo corretto questi alimenti può essere la carta vincente per avere un’alimentazione equilibrata e sana, che fornisca tutti i nutrienti giusti per ogni periodo dell’anno.

Non perdete altro tempo. Iniziate a inserire la frutta secca e disidratata nelle vostre giornate!

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Approfondimento sui Funghi Reishi

I Funghi Reishi sono preziosi alleati del nostro benessere, tanto da essere chiamati anche “funghi dell’immortalità”. Perché mai? Che cos’hanno di così speciale? Scopriamolo insieme.

Ma dove crescono i Funghi Reishi? Sono parassiti, e si trovano sui tronchi di Betulle, Querce, Magnolie e Frassini.

Quali sono le proprietà dei Funghi Reishi?

La Ganoderma Lucidum – questo è il suo nome botanico – trova il suo habitat naturale in Asia, infatti questo fungo medicinale è stato impiegato per millenni in Cina, Corea e Giappone. Sono arrivati fino a noi da diverso tempo e sono così intrinsecamente legati alla nostra vita moderna, che il Ministero della Salute italiano ha aggiunto i Funghi Reishi tra gli integratori alimentari riconosciuti.

La Ganoderma appare come un fungo laccato, lucido appunto come il nome botanico, e per lungo tempo fu accessibile solo alle persone più ricche a causa della sua scarsa reperibilità. Il suo sapore è piuttosto amaro ma un effetto rinfrescante. Si può consumare disciolto nelle bevande e uno degli usi più comuni oggigiorno è quello di mescolarlo nel caffè. Così da assumere questo benefico fungo ogni giorno, con il proprio espresso del mattino per un benessere quotidiano e uno stile di vita sano.

Ma niente paura ora i Funghi Reishi non sono più riservati solo alle classi più abbienti. Dagli anni ‘70 sono stati coltivati in America e si sono diffusi in tutto il mondo. Oggi è molto facile acquistare i Funghi Reishi. Crescono tra la primavera e l’autunno e riescono a raggiungere anche i 15 centimetri. 

I Funghi Reishi sono arrivati fino ai nostri giorni per le grandissime proprietà che possiedono. Infatti sono capaci di migliorare le nostre condizioni corporee ed offrire un ottimo rimedio naturale a tante problematiche che spesso si incontrano nel corso della propria vita. I Funghi Reishi sono un grande sostegno per la propria vita,

Ma vediamo in particolare quali sono le loro proprietà. 

1)Antistress

I Reishi sono conosciuti per diminuire lo stress agendo sul sistema nervoso. Grazie ai composti bioattivi contenuti al loro interno i Funghi Reishi non agiscono semplicemente alleviando la sensazione di stress, ma incidono anche sul proprio corpo eliminando la stanchezza muscolare e la debolezza

2)Antinfiammatorie

I “Funghi dell’immortalità” contengono al loro interno gli acidi ganoderici che permettono di contrastare efficacemente gli stati infiammatori. Per questa ragione sono considerati cortison – like. Immunostimolante
La Ganoderma Lucidum grazie ai suoi polisaccaridi, aminoacidi, vitamine, triterpeni e agli altri innumerevoli composti al suo interno hanno un’azione immunostimolante sull’organismo. Migliorano le difese immunitarie e attivano i macrofagi. 

3)Antitumorali

I Funghi Reishi contengono il germanio organico, noto per essere un antiossidante e antitumorale. Grazie a questo composto sono considerati dei veri e propri cibi antitumorali. Inoltre contengono vitamina B, C e D. 

4)Epatoprotettive

La Ganoderma Lucidum è un potente detox che favorisce la rigenerazione della cellula epatica. Per questo è utilizzatissima per le patologie epatiche croniche, come carcinomi ed epatite. Aiuta nei casi di stipsi e contribuisce alla regolarizzazione dei succhi gastrici. Inoltre, grazie alle sue proprietà antistress influenza positivamente anche la somatizzazione gastroenterica. Questo a causa del fatto che apparato digerente e sistema nervoso sono collegati e si influenzano a vicenda.
  

Grazie alle loro innumerevoli proprietà i Funghi Reishi sono utilizzati anche in malattie neurodegenerative come il Parkinson e in quelle degenerative. Ma anche in casi di palpitazioni, allergie, manifestazioni asmatiche e in presenza di colesterolo cattivo nel sangue.

Insomma questi prodotti naturali di origine asiatica hanno la capacità di donare benessere e salute al nostro corpo. Che aspetti? Integrali alla tua dieta e non perderti la possibilità di contribuire alla salute del tuo corpo in modo naturale ed efficace.

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