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MERAVIGLIOSA SHARM EL SHEIKH

Era il lontano 2005 , a parte la mia giovane età , il ricordo di quella vacanza resta indelebile , vi delizio con qualche foto di repertorio , foto che vi ripropongo fotografate dal mio album cartaceo: SWANCLUB LAGUNA VISTA BEACH RESORT , resort bellissimo , ancora esistente , a 8 Km dall’aeroporto di Sharm el Sheikh, si trova nella baia di Nabq, di fronte all’isola di Tiran, in mezzo al deserto delle Mangrovie. Area protetta dal 1992, offre una barriera corallina e dei fondali di rara bellezza.

Una barriera corallina unica al mondo ha trasformato questa terra in un paradiso del diving e del divertimento in grado di attirare ogni anno milioni di turisti da tutto il mondo.

Sfogliando una guida sull’Egitto degli anni 80 e 90 ci accorgiamo che lo spazio dedicato a Sharm el Sheikh è ridotto a poche righe; 

Se oggi cerchiamo l’edizione aggiornata della guida noterai che la stessa casa editrice ha deciso di riservare a questa località decine e decine di pagine.

Cosa è cambiato in questi anni? Per scoprirlo sono sufficienti poche ore di volo, un paio di pinne, maschera e boccaglio.

Senza perdere tempo, accarezzati dal vento caldo che soffia dal deserto, percorriamo quel lembo di spiaggia bianca che ci separa dalla barriera corallina e ci incamminiamo sul pontile che preserva questa meraviglia della natura dalla curiosità dell’uomo.

L’acqua è piuttosto profonda ma riusciamo comunque a scorgere pesci di varie dimensioni e a distinguere molti colori.

La sensazione è quella di essere sul bordo di un burrone; sentiamo il cuore in gola, un senso di vertigine ci colpisce: è il momento di tuffarsi. Immergersi nelle acque del Mar Rosso è un po’ come lanciarsi nel vuoto, ma ad accoglierci teneramente c’è un’acqua limpida e un mondo tutto da scoprire.

Da questo momento i nostri compagni di viaggio si chiameranno pesce balestra, pesce farfallapesce napoleone, cernia, razza e murena.

Siamo sul tetto del mondo, ma di un mondo sottomarino in cui una meravigliosa parete formata da rocce e coralli è popolata da migliaia di crostacei e di pesci (sono più di mille le specie censite), coccolati da un silenzio che viene a tratti interrotto dal dolce e inconfondibile suono metallico che i pesci pappagallo producono con il loro ‘becco’ cercando il cibo tra i rami rossi e gialli del corallo. È sicuramente questa emozione, oltre al fascino del deserto che si estende all’infinito dietro le nostre spalle, che ha cambiato in così pochi anni e per sempre il destino della penisola del Sinai e di Sharm el-Sheikh, fino a qualche tempo fa solamente uno stanco villaggio di beduini.

Oggi la bellezza della natura si accompagna ad un’offerta turistica pensata per tutti, e da quella manciata di tende è nata una città in cui la colorata illuminazione delle insegne acceca il cielo, ma dove basta uscire dal vorticoso centro cittadino per ritrovare la purezza di una natura incontaminata.

GIRARE PER REEF

Non è necessario essere dei sub esperti per godere delle bellezze del Mar Rosso; anche chi pratica lo snorkeling può perdersi fra pesci e coralli e cimentarsi nell’hobby più diffuso da queste parti: collezionare avvistamenti. Qui ogni villaggio dispone di piccoli e privati acquari naturali, ma sfiorando il mare blu con una piccola imbarcazione o solcando la leggera sabbia del deserto con una jeep è possibile tuffarsi in oasi marine di indiscussa bellezza. È il caso del Jackson Reef, un tratto di costa in cui ci diverte ad osservare i pesci pagliaccio che fanno capolino fra i tentacoli degli anemoni che danzano al ritmo della corrente, o del Shark Reef, dove la vicinanza di piccoli gruppi di splendidi squali martello, essenzialmente pescivori, ci costringe a tirare fuori tutto il nostro coraggio per poter proseguire l’esplorazione.

Come Cousteau, ma parecchi anni dopo di lui, ci inabissiamo alla ricerca del relitto del Thistelegorm, una nave inglese lunga 130 metri che trasportava motociclette, camion e pezzi di aerei e che venne bombardata nel 1941 dagli aerei tedeschi. Dopo una nuotata fra la stiva e le cabine, ci sporgiamo dalla prua mentre alcuni tonni ci passano davanti ormai abituati a questo ingombrante segno della nostra modernità. Alla fine ci regaliamo un classico, il Parco Marino di Ras Mohammed, che come tutti i classi è assolutamente imperdibile. Qui i coralli larghissimi sembrano piante grasse immerse nel mare, mentre una varietà di pesci e crostacei senza eguali ci accompagna in una nuotata memorabile.

UNA PASSEGGIATA IN CITTA’

Se non fosse per alcuni divertenti locali e per qualche negozio interessante, probabilmente non varrebbe nemmeno la pena esplorare le vie di Naama Bay, la parte più moderna di Sharm, ma qualche chilometro in taxi è sicuramente una prova a cui dovreste sottoporre il vostro cuore, e la lunga contrattazione, una volta giunti a destinazione, sarà un esercizio a cui vi dovrete abituare prima di perdervi nel calore e nel colore delle bancarelle del mercato; qui funziona così ed è anche questo il fascino dell’Egitto.

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New York vegan cheesecake cotta ,in friggitrice ad aria

Un dolce tipico della tradizione americana, preparato con una base fragrante di biscotti e una crema avvolgente realizzata con il formaggio cremoso; questo infatti è l’ingrediente principale a cui la New York Cheesecake deve anche il suo nome.
Ho preparato e mangiato un sacco di cheesecake vegane e sebbene siano per lo più molto deliziose, non sono come la “vera” Cheesecake di New York al forno.
La maggior parte delle cheesecakes sono crude e non fraintendetemi, mi piace molto mangiarle, ma tendono ad essere molto lisce e di consistenza abbastanza leggera. 
Non hanno quella densità ultra-ricca e cremosa che hanno le tradizionali cheesecake al forno in stile newyorkese. 
La mia 
Cheesecake vegana di New York è proprio come la classica torta di formaggio al forno nella consistenza. 
Densa, ricca, super cremosa e molto soddisfacente.
Per ottenere la perfetta consistenza vegana della cheesecake al forno ho sperimentato molti ingredienti e metodi diversi. 
Dolce, morbida e acidula al tempo stesso grazie al topping di panna acida e una cascata di frutti di bosco,
ED ECCO A VOI LA MIA VERSIONE VEGANIZZATA : soddisferà i palati più esigenti !
PERCHE’ VI RICORDO :

INGREDIENTI

per uno stampo da 18 cm. di diametro

Per la base di biscotti

  • 200 gr. di biscotti tipo digestive vegani ( che io ho fatto in casa , in fondo all’articolo vi ripropongo la ricetta)
  • 100 gr. di burro vegetale (io ho usato avocado al posto di qualsiasi burro, POTRESTE USARE OLIO DI COCCO , MARGARINA VEG, BURRO DI MELE O BURRO DI SOIA , per il burro di soia e mele in fondo all’articolo trovate le mie versioni) se l’avocado dovesse risultare poco maturo, aggiungete anche un cucchiaio di olio di cocco o riso o semi

Per la farcitura

  • 300 gr. di di formaggio spalmabile tipo vegan ( in fondo all’articolo la ricetta di quello che ho fatto io in casa )
  • 100 gr. di zucchero, quello che preferite ( io ho usato sciroppo di agave ,quindi ne ho usato 75 gr,in fondo all’articolo trovate una tabella “come sostituire lo zucchero)
  • zest (scorza grattugiata) di limone non trattato
  • 2 cucchiai di succo di limone
  • 4 cucchiai di aquafaba
  • 2 cucchiai di amido di mais
  • 200 gr. di panna acida vegetale ( versare 250 gr. di panna di soia che io ho montato con un cucchiaio di eritritolo a velo e aggiungere il succo di un limone. Far riposare in frigo)
  • i semi di una stecca di vaniglia

Per la finitura Salsa Di Fragole , Lamponi e ribes ( non sono di stagione,ma ne avevo congelato un po’ nel mio feeezer)

  • 50 gr di lamponi
  • 50 gr di ribes
  • 50 gr di fragole
  • 1 cucchiaino di amido di mais sciolto in acqua o aquafaba
  • 1 cucchiaio di dolcificante a piacere, io ho usato eritritolo.
  • 1 cucchiaino di olio di cocco ( per rendere lucida la salsa )

Procedimento

Base

  • Sbriciolare i biscotti.
  • Sciogliere il burro vegetale ( nel mio caso avocado frullato) e mescolarlo ai biscotti.
  • Versare il composto di biscotti in uno stampo apribile unto di olio e rivestito di carta da forno con un bordo alto circa 5 cm.
  • Far riposare in frigo per 45 minuti.

Farcitura

  • Mescolare il formaggio spalmabile con il dolcificante
  • Frullare fino ad ottenere un composto omogeneo.
  • Aggiungere aquafaba e amido di mais
  • Aggiungere zest
  • Aggiungere la panna acida ed i semi di una stecca di vaniglia.
  • Versare la crema nello stampo di biscotti e far riposare in frigorifero per qualche ora.

Finitura

  • in una pentola, scongelare e frullare i frutti. 
  • Aggiungere lo zucchero e portare a ebollizione. 
  • Sciogliere la maizena in poca acqua, quindi incorporarla alla purea di frutta. ( oppure aggiungere aquafaba)
  • Portare di nuovo a ebollizione inserendo anche olio di cocco mescolando e cuocere per 1-2 minuti finché non si sarà addensato. 
  • Lascia raffreddare perché si addenserà di più.
  • Rifinire il dolce con fragole e frutti di bosco .

Questa cheesecake può essere preparata anche senza cottura ( sostituendo amido con agar agar ad esempio), ma se vuoi avere la migliore cremosità potrai ,prima della rifinitura con il topping alla frutta e con la frutta , cuocere in forno o friggitrice ad aria !!!

IN FORNO : 180° PER 30/40 MINUTI CIRCA

IN FRIGGITRICE AD ARIA : 160° PER 20 MINUTI CIRCA.

FAI RAFFREDDARE E POI RIPONI IN FRIGORIFERO per almeno 5 ore o meglio tutta la notte ,coprendola per evitare che si secchi . Tieni la torta coperta in frigorifero per 5 giorni o congelala per un massimo di 2 mesi.

Se ti è piaciuta questa ricetta metti un #like e commenta sotto l’articolo !!!

Biscotti “Digestive” all’avena VEGAN

BISCOTTI MORBIDI ALLE MELE,ZENZERO,COCCO E GOCCE DI CIOCCOLATO, SENZA ZUCCHERO CON BURRO DI MELE AUTOPRODOTTO in friggitrice ad aria

https://viaggieassaggifelici.blog/2020/11/24/burro-di-soia/
https://viaggieassaggifelici.blog/2021/02/12/formaggio-spalmabile-veg/

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SOGNANDO CUBA : Varadero e Havana

PURA EMOZIONE…Grazie a tutti !Grazie ai Cubani …Grazie ai loro cocktails 23/01/2016-31/01/2016

Andate al più presto a Cuba, se potete !!!

Cuba, la isla bonita, il paradiso proibito di spiagge bianchissime, cultura rivoluzionaria e fascino intramontabile. La vacanza per eccellenza, quella alla scoperta di un patrimonio affascinante e di una natura lussureggiante. A fare da sfondo un’enorme varietà di stili architettonici, automobili americane anni ’50, sconfinate valli verdi e un mare da sogno. Il tutto tra una battuta di snorkeling e un cubano a L’Avana sognando Hemingway. Ed è proprio la capitale caraibica ad essere definita il cuore pulsante dell’isola: brulicante, frizzante, poetica, invita a perdersi tra le sue stradine lastricate, animate dalla musica che è da sempre cultura e dai sorrisi dei suoi cittadini, spontanei e calorosi. Ma il fascino di quest’isola non finisce all’Avana. Se sei amante del mare, delle passeggiate a cavallo, del mondo rurale e della storia, Cuba è la vacanza che fa per te. È il classico viaggio che vorresti potesse non finire mai.

Qualche anno fa arrivavamo in questa terra calda ed accogliente.

Uno di quei viaggi che lasciano un segno. Quando arrivi a L’Havana ti senti subito in un altro pianeta. Il tuo mondo è ancora dentro di te e quasi ti domandi se effettivamente ti sei staccato o stai sognando.

Di Cuba te ne innamori. I tuoi accompagnatori diventano gli amici del posto che ti aiutano a capire il passato e il presente del Paese, ti fanno riflettere sul domani e desiderare per i cubani il migliore futuro possibile.

Ed è difficile parlarne, far capire cosa si è capito, descrivere quelle sensazioni vive, eppure sfuggenti che si sono provate.

C’è anzitutto quel sorriso, che sembra stampato su ogni bocca, il piacere di prendere confidenza e il rispetto nel non voler disturbare troppo. Ci sono i colori degli abiti, tutte tinte pastello e quella musica perenne nelle orecchie. Si balla a Cuba, la sera, in piazza con il Ron e la Cola (rigorosamente cubana) si passano intere serate all’insegna della salsa.

Naturalmente ci sono le macchine americane anni 50, che ti sorprendono anche se sai già che le incontrerai e i carretti pieni di gente.

C’è la frutta più buona che io abbia mai mangiato, fresca e succosa che è la colazione tipica delle casas particularesovvero forma di alloggio in una casa privata a Cuba, molto simile al tipico bed and breakfast, anche se a volte può consistere in una casa per vacanze. Dal momento che il significato è chiaro, il termine viene spesso abbreviato semplicemente in casa, soluzione perfetta per soggiornare. Vi permetteranno di vivere alla “cubana”, mangiando e passando molte ore con gli abitanti della casa, sempre disposti a dare consigli e raccontare le proprie storie, il tutto con un notevole risparmio economico.

Ci sono i sigari, chi fa i sigari a mano e ama spiegarti perchè quelli sono i sigari più buoni del mondo. E ti spiega anche che con l’Havana club (quello autoctono), sono un’esperienza unica (e posso confermare).

Fascinose le strane montagne di Viñales a cornice di queste grandi coltivazioni del tabacco.

Un po’ di spiagge, campagne e città…

L’Avana

è la meta ideale per chi vuole scoprire le mille anime di Cuba e godere delle bellezze storiche e artistiche di questo Paese. Qui il ritmo è lento e l’allegria contagiosa e perdersi per i paseos e per le strette viuzze è il modo migliore per incontrare, conoscere e capire il popolo cubano e la loro vita. Con i suoi 2.2 milioni di abitanti, la capitale di Cuba è la più grande e popolosa città dei Caraibi ma l’embargo americano e il regime castrista, se da una parte hanno reso più complicata la vita di cubani dall’altra, hanno contribuito a trasformarla in una delle più apprezzate mete turistiche del continente. Una polizia numerosa ed attenta, l’assenza di qualsiasi situazione di estremo degrado, un fascino decadente che si estende ovunque e che principalmente risiede nella purezza di un mondo incontaminato e libero da alcune delle cose superflue che spesso tormentano le più famose mete turistiche. A L’Avana c’è tutta Cuba: la musica e il ballo, la storia, l’arte e le difficoltà di un popolo fiero e allegro.

El Malecón

Se Rio de Janeiro può vantare il bellissimo calçadon di Copacabana, L’Avana scende a passeggiare sul Malecón. Qui si inizia a gustare il sapore della città; passeggiamo e respiriamo l’odore forte dell’Oceano che si infrange rumorosamente al termine della sua lunga corsa. Veniamo ripetutamente fermati dai sorrisi e dai modi, quasi sempre molto rispettosi, della gente e dei jineteros (così vengono chiamati coloro che tentano di vendervi qualcosa per strada), ai quali spesso è sufficiente un ‘No gracias’ per smettere di tediarvi. Inizia a scendere la sera; proseguiamo l’esplorazione del lungomare con un divertente cocotaxi che ci porta ad ammirare il Torreon de San Lazaro, segno della presenza americana, lo spagnoloHospital Nacional Ameijeiras e al cubanissimo monumento a Calixto Garcia.

Haba Vieja y el Ron

Dichiarata nel 1982 Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, Habana Vieja è il cuore più antico della capitale e da più di trent’anni è protagonista di una seppur lenta opera di recupero dei suoi edifici storici. Qui sorse il primo insediamento e qui sono conservati i più affascinanti segni del passato coloniale dell’isola. Senza una meta regaliamo giornate intere a questa splendida zona: la Plaza de la Catedral con la cattedrale in stile barocco di San Cristobal; l’antica Plaza de Armascon le sue bancarelle di libri usati, la musica a tutte le ore e il neoclassico El Templeteil Castillo de la Real Fuerza, una delle più antiche fortezze coloniali del continente americano, il Palacio de los Capitanes Generales, l’antica residenza dei governatori spagnoli che oggi ospita il Museo de la Ciudad con i suoi decori meravigliosi.   L’Avana vecchia custodisce preziose testimonianze del passato fuori e dentro i suoi edifici; non riuscirete nemmeno a tenere il conto di quanti musei, talvolta piccolissimi e un po’ sgangherati, incontrerete durante la vostra passeggiata. Dal‘Museo de Automovil’, in cui troneggia la Cadillac di Che Guevara, a la ‘Casa del Habano’, con oggetti storici legati alla produzione del sigaro, dall’arte contemporanea del ‘Centro Wilfredo Lam’ ai simboli dell’indipendenza cubana gelosamente custoditi nella casa natale di José Martì. L’Habana Vieja è una continua sorpresa e un forziere pieno di straordinarie ricchezze. Riposarsi qualche minuto ammirando i colori delle facciate degli edifici, le colonne che si susseguono senza sosta, le vecchie automobili variopinte che avanzano lentamente per le strade; a la L’Avana il modo migliore per fare questo è rilassarsi in qualche piccolo bar sorseggiando un fresco cocktail a base di rum. Imperdibili un daiquiri a El Floridita e un mojito a La Bodeguita del Medio, entrambi locali resi famosissimi dalla frequentazione di Ernest Hemingway e altri importanti personaggi del mondo dell’arte e della cultura; non trascurate però nemmeno El Caserón del Tango e il Bar La Marina accanto al Monasterio de San Francisco de Asís. El ron, il rum, qui è alla base di tutti i cocktail come la canna da zucchero, dalla quale deriva, per secoli è stata alla base di tutte le drammatiche occupazioni che l’isola ha dovuto subire nel corso del tempo.

L’Avana Centro: fra tabacco e Rivoluzione

Romanticafatiscenteviva e passionale, L’Avana Centro è il cuore pulsante della città. Si trovano qui alcuni degli edifici più importanti di tutta l’isola, come il Gran Teatro de La Habana, uno fra i più antichi teatri di tutto l’Occidente, il Capitolio Nacional, impressionante struttura marmorea che ricorda vagamente il suo corrispondete americano, il Parque Central, che divide la parte vecchia da quella nuova, l’Hotel Ingletera, uno dei simboli della lotta per l’indipendenza, la Real Fabrica de Tabacos Partagas, la più antica produzione di sigari della città, il Museo de la Revolucion, l’orientaleggiante Barrio Chino, la Fuente de la India nel Parque de la Fraternidad, il Museo Nacional de Bellas Artes ed infine la pietra, il granito e la storia dell’edificio Bacardi. A Cuba non si va di certo per fare shopping; la quasi totale mancanza di esercizi commerciali e la penuria regnante sui banchi dei pochi negozi esistenti, ve lo ricorderanno ogni istante. Usufruite quindi anche dell’ultimo giorno di vacanza per un’altra piacevole escursione. Noi abbiamo scelto ad esempio la zona attorno alla Plaza de la Revolucion, il simbolo di quella trasformazione radicale avviata e portata avanti da Fidel Castro. Al centro sorge il grande monumento dedicato a José Martì su cui dovete assolutamente salire (sono ‘solo’ 130 metri ma ne vale la pena) mentre su un lato ritroviamo il viso di Ernesto ‘Che’ Guevara. Lasciamo L’Avana qui, ci dirigiamo verso l’aeroporto e pensiamo che in questo momento la cerimonia del cañonazo (ogni giorno alle 21) starà annunciando l’arrivo della notte. Proprio come Cuba e la sua capitale, in uno stato fra malinconia e gioiafra entusiasmo e pigrizia, salutiamo questa isola e il suo straordinario popolo.

Il relax fra immersioni e divertimento

Di mattina magiche escursioni marine, di pomeriggio visite in affascinanti citta’ coloniali e di sera il divertimento nei locali piu’ frequentati di Cuba: un giorno a Varadero non finisce mai.

Vacanze a Varadero, fra mille sfumature di blu Cosa fa di Varadero una meta di vacanza fra le più ambite al mondo in ogni stagione? Sicuramente la sua “playa Azul”una delle più belle spiagge di Cuba. Una delle immagini più vivide delle nostre vacanze a Varadero è proprio questa spiaggia lunghissima, lambita di mattina da un’acqua calma e perlacea, a metà pomeriggio dolcemente increspata sulla battigia. Ma vacanze a Varadero non è soltanto sinonimo di relax in riva al mare. Nel nostro soggiorno abbiamo trovato mille modi per entrare in contatto con una natura e una cultura sempre varie.

Immersioni dove l’acqua è più blu

Dura un giorno solo, ma un’escursione in catamarano a Cayo Blanco è una tappa imperdibile per chi passa le vacanze a Varadero. Cayo Blanco è solo una delle tante piccole isole che costellano questo lato di costa, ma è la più nota perché bellissima, grazie a un’incantevole spiaggia di sabbia bianca e a un’acqua magnifica. Prima di approdare, ci siamo fermati su una zona di mare proprio sopra il reef, dove si trova una delle più grandi formazioni di corallo nero di Cuba. In un’acqua calda, verde e trasparente, abbiamo nuotato a distanza ravvicinata accanto a pesci tropicali colorati, quasi per niente spaventati dalla nostra presenza. Emozionanti e fuori dal comune, sono le immersioni al parco sottomarino di Cayo Pedras del Norte, al largo di Varadero. Poco distante dalle coste di questo isolotto sono stati recentemente affondati alcuni mezzi militari (sotto il controllo dell’Accademia cubana di scienze naturali) in cui hanno trovato riparo pesci ed altri animali marini, osservabili da alcune imbarcazioni con il fondale di vetro, che partono ogni giorno dal porticciolo turistico. Gli appassionati di immersione che passano le loro vacanze a Varadero possono provare un’esperienza unica vicino alla Via Blanca che collega Varadero e Matanzas. Qui si trova la Cueva di Saturnouna grotta allagata, in cui l’acqua forma un lago in superficie e in cui è possibile fare snorkeling e immersioni. Immersi nelle due gallerie profonde, in mezzo a un’acqua eccezionalmente trasparente, si ha l’impressione di nuotare nell’aria, in mezzo a stalattiti, stalagmiti e un’incredibile varietà di pesci.

Le suggestioni coloniali di Matanzas

Chi passa le vacanze a Varadero ha l’occasione di farsi coinvolgere in una cultura locale ancora ricca degli echi di una prestigiosa epoca passata. Proprio così abbiamo trovato Matanzas, oggi importante porto affacciato sull’omonima baia a 32 km da Varadero, chiamata “la Venezia” o “l’Atene” di Cuba. I soprannomi sono dovuti in parte al numero dei suoi ponti (ben 17), in parte per i bellissimi scorci delle case color pastello, l’anfiteatro e l’affascinante teatro in stile coloniale che si affaccia sulla piazza principale.

Dalla sera all’alba, al ritmo di salsa

I locali di Varadero, insieme a quelli dell’Havana, sono i migliori dell’isola. I più famosi? Noi abbiamo provato La Cueva del Pirata, costruito dentro una grotta naturale, illuminato con candele e con un arredamento in stile piratesco; e il Kastillito, sulla spiaggia, dove si può danzare fino all’alba con i ritmi afro-cubani. E anche per chi non ha ancora imparato a ballare la salsa c’è la soluzione perfetta: alla Casa de la Cultura Los Corales alcuni bravi maestri locali iniziano gli inesperti e a volte impacciati turisti verso l’arte della danza, con quella contagiosa allegria che è tipica di questo popolo. Varadero ci ha conquistato, ma a Cuba abbiamo trovato un universo tutto da scoprire.

Quella che vi ho descritto è solo una piccola parte delle cose da vedere e vivere a Cuba.

Viva Cuba!

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SICILIA : ” PALERMO “

A Palermo, più che altrove in Sicilia, le epoche storiche rivelate dai differenti stili architettonici si sovrappongono. Il centro testimonia di un tempo più vicino, quando la città con i suoi teatri, i suoi palazzi, le sue piazze barocche e suoi trionfali accessi al mare, contendeva a Napoli il primato urbano del Regno della due Sicilie. Ricordi di un tempo ben più remoto cela invece il Monte Pellegrino: a poca distanza dai grattacieli, in caverne abitate dall’uomo preistorico, sono venuti alla luce graffiti rupestri di arcaica bellezza.

(Leonardo Sciascia)

Palermo è la città con il centro storico più grande d’Europa.

Palermo, adagiata sulla pianura detta Conca D’oro si affaccia paciosa, quieta e tranquilla sul golfo che porta il suo nome ,mentre i monti le proteggono le spalle. Una città che vanta una storia millenaria: fondata dal popolo dei Fenici fu conquistata dai Cartaginesi, dai Greci, dai Romani e dagli arabi, roccaforte dell’Emirato di Sicilia, capitale della Contea, poi del Regno di Sicilia e, dal 1816 al 1817, del Regno delle due Sicilie che fino all’Unità d’Italia si estendeva per quasi metà della penisola, dal centro fino al sud. Questo fusione di storie, dominazioni,culture, arti, ha reso Palermo un museo a cielo aperto, un vero e proprio gioiello. Qui le cattedrali barocche si affacciano sulla Palermo arabo-normanna, si incontrano con il Palazzo Reale, con la Zisa con la Cattedrale, creando una fusione unica.

Su via Roma e ci incammino verso il Teatro Politeama con le meraviglie di questa culla culturale che impera a pochi passi dal centro storico.

cappella-palatina-palermo
Teatro Politeama

Sempre sulla centralissima via Roma arriviamo al teatro Massimo, cinque colonne, leoni di bronzo e statua di Verdi.

Bancarelle, negozi di arancine e venditori di “sfincione“,una specie di pizza, morbidissima, calda e profumata con un goccio di olio e spezie a scelta…cliccate e vedrete la mia ricetta ….

Proseguendo, dopo qualche centinaia di metri, ti trovi in piazza Villena e resti anche ore ad osservare i famosi Quattro Canti, meraviglie del 1600. Verso ovest, A ottocento metri circa ti trovi all’improvviso ad ammirare la meraviglia delle meraviglie, una fusione di stili, tributo dei siculi alla Vergine Maria, la Cattedrale arabo-normanna.

Cattedrale di Palermo

Abbandoniamo questo pezzo di storia e ci incamminiamo inconsapevolmente verso una delle cinque porte di Palermo, Porta Nuova.

Tra un cannolo, una fetta di cassata, ed una fresca spremuta di arance merita una visita sicuramente il Duomo di Monreale (nella parte alta della città) molto sfarzoso all’interno rispetto all’esterno.

Entrando subito veniamo inghiottiti da una bellezza che ha dell’incredibile, tutto è rifinito in oro (vero oro) ed è in un ottimo stato.

Andiamo verspo il Castello della Zisa, roccaforte araba con un grande giardino che la precede, con alberi di arance e limoni . Da un po’ di anni questo castello è diventata la sede del Museo d’arte islamica.

Tappa da non dimenticare è quella di visitare il mercato più caratteristico e famoso di Palermo nel quartiere di Ballarò, odori e sapori dello street food la fanno da padrone.

Continuiamo il nostro giro turistico e visitiamo il Municipio della città, un’imponente struttura curata nei minimi particolari, i cui interni ricordano molto la Reggia di Caserta.

Il Municipio si trova in Piazza Pretoria, chiamata anche “Piazza della Vergogna” dove la fa da padrone un’imponente fontana del 1554, ideata da Francesco Camilliani e tutt’oggi in ottimo stato. La piazza inoltre ospita altri importanti opere d’arte, la Chiesa di Santa Caterina, il Palazzo Bordonaro ed il Palazzo Bonocore.

Ed ora una piazza storica, di Palermo, Piazza San Domenico, ubicata nel quartiere La Loggia e dominata dalla Colonna dell’Immacolata.

Chiesa di San Domenico e Colonna dell’Immacolata

Non molto distante da questa piazza c’è il GAM (Galleria D’Arte Moderna) dove è possibile ammirare opere d’arte di valore realizzate da artisti locali. Terminata la visita di questo moderno ed interessante museo nei pressi del Teatro Massimo beviamo qualcosa in un luogo cult di Palermo, La Champagneria del Massimo.

Bisogna rimettersi in cammino per visitare la Chiesa del Gesù, esempio lampante dello stile barocco nella città, questa chiesa è nota anche con il nome di Casa Professa cominciata a costruire a partire dal 1549. Continuiamo il nostro giro turistico visitando il Palazzo della Cuba dove è possibile ammirare il riconoscibile stile arabo-normanno che coniuga gli aspetti più belli dei due stili, dando vita ad un palazzo unico ed inimitabile.

Secondo me filo conduttore di una vacanza palermitana è il sole e dunque è arrivato il momentom di raggiungere la spiaggia più “in” di PalermoMondello,bevendo un caffè da Renato, il bar più famoso di Mondello, dove veniamo attratti da una vastissima scelta di dolci dall’aspetto molto invitante, non possiamo dunque rinunciare all’ennesimo cannolo, squisito!

C’è anche il Santuario di Santa Rosalia si trova sul Monte Pellegrino, una montagna calcarea nel quale è letteralmente incastonata questa suggestiva chiesa costruita in onore della santa a cui tutti i palermitani sono devoti, Santa Rosalia.

E’ arrivato il momento di visitare la famosa Bagheria, comune facente parte della città metropolitana di Palermo,entusiasmati dal ricordo del film girato dal regista siculo Giuseppe Tornatore proprio in questo luogo, cosa interessante è il giro turistico delle ville di Bagheria .

Bisognerà raggiungere un’altra località di mare, la splendida Cefalù.

Cefalù

Ai piedi di una montagna rocciosa, la spiaggia di Cefalù si sviluppa per pochi chilometri con una sabbia chiara ed un mare in cui ci si può specchiare, davvero da non perdere! Dopo aver fatto un giro per il centro storico di questo piccolo borgo, uno dei più belli d’Italia e visitato il famoso Duomo (entrato da poco tempo a far parte della lista dell’Unesco, insieme anche alla Cattedrale di Palermo)

E con queste parole ci saluta e va via e noi riprendiamo il nostro ultimo giro in questa splendida Palermo in cui anche alcune vie sono tradotte in arabo e vi è la presenza di numerosi stranieri che hanno saputo integrarsi molto bene nel tessuto culturale siculo.

Ci dirigiamo verso il lungo mare per poi raggiungere l’Orto Botanico, sede della facoltà di Scienze Botaniche e Naturali frequentata da me,dove sono presenti ben dodicimila specie di piante e poco distante, Villa Giulia un giardino pubblico realizzato nel 1700, in pieno stile neoclassico adornato con colonne doriche.

Terminata la visita di Palermo possiamo non scegliere i souvenirs da portare ai nostri cari?C’è l’imbarazzo della scelta, tra ceramichecoppole (tipo cappello siciliano), pipe fatte a mano da giovani che hanno deciso di tramandare le vecchie tradizione, lo scacciapensieri (famoso per il particolare suono che emana), i carrettini siciliani ed ovviamente tanti, ma tanti ottimi dolci.

Il sole, il mare, il buon cibo, potremmo mai osare di desiderare altro? La risposta è unanime ed è no!

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