TORTA LAMINGTON AUSTRALIANA : TORTA MARGHERITA FARCITA CIN CREMA PASTICCERA E CONFETTURA DI LAMPONI ,RICOPERTA DA GLASSA AL CIOCCOLATO E COCCO RAPÈ

1° DESSERT DEL MENÙ VEGAN DELLE FESTE PASQUALI 2022 DI Viaggi&AssaggiFelici

https://viaggieassaggifelici.blog/2022/04/06/crea-il-tuo-menu-vegan-delle-feste-pasquali-con-le-ricette-di-viaggiassaggifelici/

I LAMINGTON sono dolcetti dall’impasto simile a un torta margherita leggera, arricchiti di confettura di lamponi e ricoperti di cocco e cioccolato e sono oggi il dolce nazionale australiano (si festeggia la loro giornata il 21 luglio), e sono molto diffusi anche in Sudafrica con diverse varianti ( in alcuni casi per esempio vengono farciti con creme più simili alla nostra crema pasticcera) .

La mia TORTA LAMINGTON è una leggera rivisitazione dei più classici Lamington, In questa versione ho voluto aggiungere oltre alla marmellata di lamponi anche la crema chantilly , per rendere questo dolce ancora più umido e goloso e come base un impasto TORTA MARGHERITA.

 Ingredienti

Per il pan di spagna/torta margherita per uno stampo da 18/20 cm

  • 200 gr. di farina 0
  • 190 gr. di zucchero di canna
  • 50 gr. di fecola di patate
  • 180 ml di latte di riso o avena
  • 60 ml di olio di semi di mais o riso
  • 1 bustina di lievito per dolci con cremor tartaro
  • 2 cucchiaini di vaniglia in polvere
  • La scorza di 1 limone
  • 1 pizzico di zafferano o curcuma
  • 1 pizzico di bicarbonato
  • 1 CUCCHIAINO DI ACETO DI MELE
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Per la farcitura:

  • 200 g di confettura ai lamponi
  • 300 g di crema chantilly

Per la confettura di lamponi per 500 gr

  • 500 gr di lamponi
  • 325 gr di eritritolo a velo
  • 1/2 di limone (la scorza grattugiata)

Per la crema chantilly ( raddoppia le dosi per farcire una torta più grande)

  •  bevanda di soia – 250 ml
  • amido di mais – 1 cucchiaio
  • 1 bacca di vaniglia ( oppure vanillina – 1 bustina)
  • scorza grattugiata di 1/2 limone bio
  • eritritolo a velo – 2 cucchiai (assaggiate e regolatevi in base al gusto, potete anche aumentare la dose a piacimento)
  • curcuma o zafferano 1 pizzico
  • panna vegetale da montare – 150 g circa ( vedi la mia ricetta sotto)

Per la copertura:

  • succo di arancia
  • panna montata
  • glassa al cioccolato
  • cocco grattugiato

Per la glassa al cioccolato

  • 100 gr di cioccolato fondente ( ho usato un cioccolato già dolcificato con maltitolo, altrimenti dolcificate a piacere)
  • 1 noce di olio di cocco
  • 70 gr di panna montata di soia ( vedi la mia ricetta sotto)oppure 70 ml di latte vegetale

Procedimento

  • PER TORTA MARGHERITA  : Mescoliamo la farina con la fecola di patata e l’eritritolo, aggiungiamo il latte di riso o avena, continuando a mescolare con una frusta da cucina. Uniamo il lievito per dolci, la vaniglia, grattugiamo la scorza di un limone, l’olio di semi di mais o riso, ed infine la curcuma o zafferano che colorerà di giallo il nostro impasto.Aggiungiamo l’aceto di mele ( aiuterà la lievitazione).Aggiungere all’impasto, immediatamente prima di infornare, la punta di un cucchiaino di bicarbonato insieme a un cucchiaio di aceto di mele aiuterà il nostro dolce a diventare alto e soffice.Inforniamo :Foderate il fondo e i bordi di una tortiera di carta forno e versatevi l’impasto, livellandolo bene con la spatola. FORNO:Infornatela in forno statico preriscaldato a 180°C per 60-65 minuti o fino a che sarà dorato e perfettamente cotto all’interno. FRIGGITRICE AD ARIA :175 ° per 25 minuti e 160° per 15 minuti ( comunque minimo 40 minuti, fate sempre la prova stuzzicadenti) Una volta pronta sfornate la vostra torta margherita e lasciatela raffreddare completamente prima di farcirla.Facciamo sempre la prova dello stuzzicadenti .La vostra torta margherita è pronta , lasciatela raffreddare completamente prima di farcirla.
  • PER la confettura di lamponi :iniziate a lavare bene ma con delicatezza questi frutti di bosco, lasciateli poi sgocciolare in un colino a maglie strette ed infine raccoglieteli in una terrina. Spremete il succo del limone e setacciatelo ed irrorate con questo i lamponi, aggiungete l’eritritolo ridotto a velo e mescolate bene. Coprite con la pellicola per alimenti e lasciate macerare i frutti per almeno 2-3 ore in frigorifero (meglio ancora se tutta la notte).Trascorso questo tempo trasferite il composto in una pentola dal forno alto (sono le migliori per sostenere le cotture prolungate) e mettetela sul fuoco. Avviate la cottura della marmellata e schiumatela non appena sarà necessario. La confettura in genere deve cuocere per circa 50-60 minuti, a fuoco medio, mescolandola ogni tanto.Passate la confettura al setaccio, utilizzate un setaccio a maglie strette per eliminare tutti i semini, o al passaverdure per toglierne solo la maggior parte. Procedete subito ad invasare la marmellata, quando questa è ancora bollente, diversamente, se si è raffreddata, rimettetela un po’ sul fuoco, per riportarla a temperatura. Riempite dei vasetti sterilizzati, chiudeteli con i loro sigilli e metteteli a testa in giù a raffreddare, per creare il sottovuoto.
  • Per la crema Chantilly :Fate scaldare a fuoco lento il latte di soia in un pentolino e, a pioggia, aggiungete l’amido di mais poco per volta, continuando a mescolare con una frusta per evitare che si formino i grumi. Potete aggiungere della farina per far addensare ulteriormente la crema (tenete conto che si solidificherà completamente solo quando ben fredda, perciò non abbiate timore se vi sembra ancora troppo liquida mentre è ancora nel pentolino).A questo punto, mentre continuate a mescolare a fuoco lento, aggiungete la bustina di vanillina o meglio la bacca di vaniglia, la scorza del limone , il dolcificante e un pizzico di curcuma o zafferano per colorare la crema. Ci vorrà un po’ di tempo per far sì che la crema cominci a bollire, da quel momento fate passare ancora circa 3 minuti, continuando sempre a mescolare per evitare che si attacchi sul fondo.Una volta pronta toglietela dal fuoco, versatela in un altro contenitore e lasciatela raffreddare completamente, coprendola con una pellicola direttamente a contatto, per evitare la formazione della “crosticina” sulla superficie.Nel frattempo, con l’aiuto di uno sbattitore elettrico montate molto bene la panna vegetale in una ciotola e mettetela in frigorifero. Quando la crema pasticcera sarà ben fredda, incorporatevi la panna vegetale, fino a ottenere una crema omogenea.
  • Prepara la glassa di copertura al cacao :Sciogli a bagnomaria il cioccolato , aggiungi olio di cocco e panna montata; oppure riscalda il latte vegetale Pezzetta all’interno cioccolato fondente mescola con una frusta a mano e unisci l’olio di cocco per renderla più lucida
  • Assembliamo la torta :Taglia la torta a metà, in modo da ottenere due dischi dello stesso spessore, bagnali entrambi con succo di arancia, quindi spalma i due lati tagliati, uno con la marmellata di lamponi, uno con la crema chantilly, quindi riposiziona i due dischi uno sull’altro, con le due farciture a contatto.Sulla parte superiore spalma un pò di panna montata.
  • Aiutandoti con un cucchiaio versa la glassa al cacao sul dolce, avendo cura di ricoprirlo uniformemente, poi spolverizza la tua Torta Lamington con un po’ di cocco secco grattugiato e magari qualche lampone fresco e metti a riposare il dolce in frigo prima di tagliarlo a fette e servirlo in tavola.

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LA FRIZZANTE AMSTERDAM

Amsterdam è frizzante !!!

È questa la prima cosa che abbiamo pensato dopo essere arrivati. È una città piena di vita, mai banale, molto più bella di quanto si possa immaginare.

Amsterdam è bella, anzi, di più. E‘ una delle città europee che ho visitato , nella quale , un pò come a Barcellona, mi è venuto da pensare: “Io qui ci verrei a vivere”

Visitare Amsterdam è seguire il corso dei canali attraversando i suoi quartieri più belli, un ponte dopo l’altro. È sbirciare nelle case un po’ storte e senza tende alle finestre, per provare a conoscere meglio i suoi abitanti. È la dolcezza di un mazzo di tulipani blu e l’aria festosa di Piazza Dam. Ma visitare Amsterdam è anche capire che i ciclisti hanno sempre la precedenza. Forse quest’affermazione vi può far sorridere, ma per sopravvivere nella capitale olandese è fondamentale prestare attenzione alla biciclette che sfrecciano ad una velocità pazzesca e che hanno la precedenza su tutto e tutti.

Amsterdam è anche molto GAY FRIENDLY . L’ Amsterdam gay è una realtà ormai consolidata. Probabilmente per la sua natura da sempre anticonformista, in città si respira aria di libertà.

Ci sono zone in cui è maggiore la presenza della comunità gay. Parliamo, comunque, del centro di Amsterdam. Dintorni di Piazza Dam compresi. Reguliersdwarstraat, poco lontana dal Mercato dei fiori, per esempio, è riconosciuta come la via più arcobaleno dell’intera città, con i suoi rinomatissimi Soho e Taboo.

In questo articolo vi racconto cosa dovete assolutamente fare ad Amsterdam se avete solo pochi giorni a disposizione.

Situata su di un braccio di mare e sul corso canalizzato dellAmstel, ha forma circolare; numerosi canali la dividono in molti gruppi di isole, riunite le une alle altre da centinaia di ponti. Perciò Amsterdam è detta la Venezia del Nord.

Amsterdam in 3 giorni: cosa fare e cosa vedere !

1. Passeggiare lungo i canali

La prima cosa da fare ad Amsterdam è perdersi, camminare senza meta, un ponte dopo l’altro, una via dopo l’altra, seguendo il corso dell’acqua. Amsterdam vanta una rete di canali lunga più di cento chilometri, quindi è praticamente impossibile che vi troviate a passeggiare senza vederli. I riflessi delle case, le houseboats ormeggiate e piene di fiori, il tintinnìo dei campanelli delle biciclette, sono queste le immagini che associo ai nostri 3 giorni ad Amsterdam.

2. Piazza Dam

Piazza Dam è la piazza più importante e famosa di Amsterdam, un continuo brulicare di vita ad ogni ora del giorno e della notte, un susseguirsi di negozi di souvenir e di ristoranti che offrono cucina da ogni parte del mondo !!!

Piazza Dam non è però solo divertimento e cibo multietnico, ma anche il punto di partenza per visitare e ammirare gli edifici che vi si affacciano. Dalla Chiesa Nuova (Nieuwe Kerk) al Palazzo Reale, dal museo delle cere di Madame Tussauds all’obelisco dedicato ai caduti della Seconda Guerra Mondiale. E, se non vi basta ancora, basta spostarsi di qualche passo per trovare, alle spalle del Palazzo Reale, anche il piccolo centro commerciale Magna Plaza.

Piazza Dam è Un’immagine che in soli 3 giorni mi è diventata familiare e che associo alle nostre risate, ai sorrisi davanti agli artisti di strada e al nostro ripartire sempre da qui per scoprire la città.

3. Vedere “I Girasoli” al Museo di Van Gogh

Sia che amiate l’arte sia che non siate grandi intenditori, è assolutamente d’obbligo una visita al Van Gogh Museum, la più grande collezione al mondo di opere del pittore olandese. Da “I mangiatori di patate” a “La camera di Vincent ad Arles”, da “Campo di grano con volo di corvi” a una bellissima versione de “I Girasoli”, ricavatevi almeno un paio d’ore per poter vedere tutto con la dovuta calma. Le sale propongono non solo molti dei dipinti più emozionanti e più noti di Van Gogh, ma anche i suoi disegni, i suoi schizzi e alcuni oggetti personali.

Io sono molto legato a questo Pittore , avevo già visto qualche anno fa un film sulla sua vita e vedere dal vivo la sua arte a tratti così drammatica e vera è come se mi avesse fatto vivere insieme a Lui la sua tormentata vita.

Vi avviso però che c’è sempre una fila interminabile all’ingresso, quindi fate in modo di comprare il biglietto online in anticipo, per evitare inutili perdite di tempo.

In alternativa potete decidere di visitare il Rijksmuseum o il Museo Stedelijk di Arte Moderna, che danno il nome, insieme al Van Gogh Museum, al Quartiere dei Musei (Museumplein).

Per finire concedetevi una passeggiata nel giardino di fronte al Rijksmuseum !!!

4. Rilassarsi a Vondelpark

Oltre al giardino, sempre all’interno del Quartiere dei Musei, c’è il parco più bello di AmsterdamVondelpark. Un curatissimo parco all’inglese di ben 45 ettari, in cui non manca nulla. Aiuole colorate, laghetti, fontane, il polmone verde della città.

5. Il quartiere a luci rosse (Red Light District)

Il quartiere a luci rosse di Amsterdam è anche conosciuto come De Wallen (“le mura”) ed è il più antico della città. Un intricato dedalo di stradine, non particolarmente illuminate, in cui la trasgressione viene non solo tollerata ma esaltata. Pesanti tende in velluto scuro e calde luci rosse fanno da sfondo a ragazze in abiti succinti che ammiccano in vetrina. Biancastre nuvolette di fumo aleggiano nei coffee-shop. Qui il sesso a pagamento e le droghe leggere sono regolamentati, la sicurezza costante e i controlli sanitari evitano un degrado altrimenti inevitabile e danno una parvenza di normalità a sexy-shop e bordelli. Ma Amsterdam è anche questo. È il caos sguaiato di orde di giovani turisti che vengono qui solo per festeggiare improbabili addii al celibato, è lo sguardo insistente di chi cerca una compagnia piccante, è una fugace occhiata curiosa di chi vuole solo capire come tutto ciò si integri nella città.

Mentre camminavamo tra le vie, ammetto però di essermi più volte ritrovata a credere che dietro le porte di questi bordelli si nasconda una malcelata tristezza, di chi esibisce il proprio corpo nascondendone l’anima, di chi cerca del facile sesso mentre vorrebbe amore. Ma è solo un mio pensiero.

Dove mangiare vegan bene ?

Amsterdam è recentemente diventata in questi ultimi anni la capitale vegana d’Europa , basterà aprire una delle APP più famose , come HAPPY COW , PER TROVARE un gran numero di ristoranti e snack bar vegani. Altri ristoranti offrono più opzioni vegane che mai. Probabilmente avete sentito parlare di alcuni grandi nomi come il Vegan Junk Food Bar, Meatless District, Dophert e il nuovo Mr & Mrs Watson. Ma dove sceglieresti di mangiare?

Scopriamo insieme solo alcuni tra i migliori ristoranti e locali veg-friendly ad Amsterdam dove sono stato e che vi consiglio.

1.TerraZen Centre

Caffè vegano vicino a piazza Dam, gestito da una famiglia Jamaicana , all’interno vieni catapultato direttamente in un tipico bar giamaicano.

Il menu combina sapori e ingredienti caraibici e giapponesi. Assaggia piatti come l’hamburger vegano fatto in casa, l’insalata di quinoa, gli involtini primavera freschi, gli udon noodle, l’insalata di alghe hijiki e le varianti di cheesecake e dessert vegani. Le bevande offerte includono frullati di frutta, tè e caffè.

Piccolo ristorante con circa 6 tavoli alti all’interno e un paio all’esterno. Il menu è ottimo: vario, prezzi buoni. Noi vi consigliamo il VEGAN PLATE , piatto unico , con riso , verdure e CRISPY VEGAN CHICKEN , pepite di “pollo veg” strepitose …ho ancora l’acquolina in bocca !!!

2.Mastino Vegan Pizza

https://www.facebook.com/mastinov

Pizzeria totalmente VEGAN , gestita da ragazzi italiani , la proprietaria Novella , calabrese simpaticissima e disponibilissima !!!

Attratti dalle recensioni abbiamo avuto provare senza troppe aspettative per una pizza da mangiare ad Amsterdam.La realtà ha superato le stesse già lusinghiere recensioni, impasto eccellente che ha mantenuto la sua fragranza anche quando la pizza alla fine si raffredda, ingredienti di eccellente qualità che difficilmente trovi nelle pizzerie in Italia. Complimenti e continuate cosi!

La Vera pizza italiana ,ottima digeribile e di qualità !!!

La migliore pizza che abbia mai mangiato . Le pizze sono deliziose. È un’azienda a conduzione familiare italiana e sono cordiali e attenti. Offrono una buona varietà di sapori con colpi di scena interessanti.

Piccolo Ristorante dove è possibile assistere alla preparazione della pizza. Consiglio vivamente di andarci.

Posso veramente solo dire che ho mangiato la migliore pizza vegan in assoluto mai mangiata !!!

Pizze gourmet , buonissime , non scontate e con un impasto a dir poco spettacolare ,tutte con formaggi vegani veramente ottimi  e autoprodotti,

🌱 mozzarella di lenticchie🌱 Parmigiano🌱 Formaggio piccante di almomd🌱 Tempeh al formaggio blu

Il locale dispone di 6-8 posti a sedere. Le pizze possono avere una base bianca, al farro o alla soia.Il gusto è pieno e armonioso, gli ingredienti sono disposti con parsimonia. La consiglierei per una serata in cui volete viziarvi.

 Posizione ottimale , è proprio nel mezzo del bohémien De Pijp.

In una location molto carina della città, una zona piena di locali, un bellissimo mercato aperto tutti i giorni.. si trova una delle migliori pizzezie di Amsterdam.. Mastino, un nome, una garanzia!

Sono veramente tantissimi i ristoranti, bar , gelaterie…vi basterà scaricare l’applicazione amica Happy Cow (https://www.happycow.net/)e vi si aprirà una lunga lista tutta da gustare.

Se cercate tutto questo contattateci alla BLUVACANZE DI MILANO VIA PADOVA per delucidazioni, approfondimenti e preventivi dettagliati , non ve ne pentirete !!! Vi consiglieremo anche l’hotel più strategico per visitare la città !!!

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UN GIOIELLINO SULL’ADRIATICO: CAORLE

Per chi non lo sapesse Caorle è un’isola,delimitata dal fiume Livenza e dal fiume Lemene ai due lati e staccata dalla terraferma dal fiume Nicesolo.

Il nome deriva dalla parola latina Caprulae , probabilmente per indicare la quantità di capre selvatiche che popolavano l’isola in epoca romana.

Si entra in paese attraverso 2 ponti.

Per me è stato bellissimo Respirare il profumo della salsedine , bere lo spritz in centro , o in uno dei tanti bar , o in spiaggia, guardare il mare e il campanile del Duomo, ho trovato Caorle unica !!!

Tanta storia e tanta bellezza !!!

Simboli indiscussi della città , situati nel centro storico , sono il Campanile leggermente pendente e a forma cilindrica ed il Duomo, che si trovano a pochi passi dal mare, percorrendo la scalinata che si trova a destra del Duomo potete ammirare la scogliera dove molti Scultori si sono cimentati in svariate opere d’arte

Da qui potete proseguire verso il Santuario della Madonna dell’Angelo che si affaccia sul mare.

Ogni 5 anni si tiene la processione via mare dove la Caorlina ( barca adibita al trasporto della Madonnina) trasporta la statua dal porto al santuario con tutte le barche dei pescatori al seguito.

Il centro storico , vicino al porto, è il cuore di Caorle ,

Per alcuni versi e alcuni scatti , la città può sembrare Venezia :

  1. STRADINE CHIAMATE CALLI
  2. PIAZZE CHIAMATE CAMPI

Per chi volesse invece dedicarsi al relax più totale , non mancano gli stabilimenti balneari e le spiagge .

Caorle ha 2 spiagge : LEVANTE e PONENTE, spiagge fornite di ogni comfort e super pulite.

DOVE E COSA MANGIARE VEGAN

In giro per la città ci sono diversi bar/ristoranti con opzioni vegan , nonchè gelaterie con diversi gusti vegan , chiedetemi se avete bisogno !!!

Noi abbiamo dormito e mangiato all’Hotel Tizian Beach e devo dire che nel complesso siamo rimasti soddisfatti.

Buon servizio, personale gentile e disponibile, tavoli molto spaziosi e distanziati.

La stanza ( noi abbiamo prenotato la suite ) , grande , pulita e il bagno dotato di tutto il necessario e anch’esso nuovo e pulito.

La proprietaria e lo chef hanno cercato di venirci incontro e preparare piatti vegan e diversi tutte le sere

Ma il pezzo forte è la posizione !!

Questo simpatico albergo si trova direttamente sul mare ed ha la terrazza/sala dove si mangia da cui poter godere una piacevole arietta e una splendida vista mare. Poi la nostra camera posizionata proprio a ridosso del mare e della spiaggia , quasi si toccava !!!

Quindi comodità assicurata per la spiaggia, per la passeggiata e per i servizi a portata di mano.

Caorle è stata una bellissima scoperta e un grazie alla Signora Tiziana che è riuscita ad accontentarci nel complesso..!

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SOGNANDO CUBA : Varadero e Havana

PURA EMOZIONE…Grazie a tutti !Grazie ai Cubani …Grazie ai loro cocktails 23/01/2016-31/01/2016

Andate al più presto a Cuba, se potete !!!

Cuba, la isla bonita, il paradiso proibito di spiagge bianchissime, cultura rivoluzionaria e fascino intramontabile. La vacanza per eccellenza, quella alla scoperta di un patrimonio affascinante e di una natura lussureggiante. A fare da sfondo un’enorme varietà di stili architettonici, automobili americane anni ’50, sconfinate valli verdi e un mare da sogno. Il tutto tra una battuta di snorkeling e un cubano a L’Avana sognando Hemingway. Ed è proprio la capitale caraibica ad essere definita il cuore pulsante dell’isola: brulicante, frizzante, poetica, invita a perdersi tra le sue stradine lastricate, animate dalla musica che è da sempre cultura e dai sorrisi dei suoi cittadini, spontanei e calorosi. Ma il fascino di quest’isola non finisce all’Avana. Se sei amante del mare, delle passeggiate a cavallo, del mondo rurale e della storia, Cuba è la vacanza che fa per te. È il classico viaggio che vorresti potesse non finire mai.

Qualche anno fa arrivavamo in questa terra calda ed accogliente.

Uno di quei viaggi che lasciano un segno. Quando arrivi a L’Havana ti senti subito in un altro pianeta. Il tuo mondo è ancora dentro di te e quasi ti domandi se effettivamente ti sei staccato o stai sognando.

Di Cuba te ne innamori. I tuoi accompagnatori diventano gli amici del posto che ti aiutano a capire il passato e il presente del Paese, ti fanno riflettere sul domani e desiderare per i cubani il migliore futuro possibile.

Ed è difficile parlarne, far capire cosa si è capito, descrivere quelle sensazioni vive, eppure sfuggenti che si sono provate.

C’è anzitutto quel sorriso, che sembra stampato su ogni bocca, il piacere di prendere confidenza e il rispetto nel non voler disturbare troppo. Ci sono i colori degli abiti, tutte tinte pastello e quella musica perenne nelle orecchie. Si balla a Cuba, la sera, in piazza con il Ron e la Cola (rigorosamente cubana) si passano intere serate all’insegna della salsa.

Naturalmente ci sono le macchine americane anni 50, che ti sorprendono anche se sai già che le incontrerai e i carretti pieni di gente.

C’è la frutta più buona che io abbia mai mangiato, fresca e succosa che è la colazione tipica delle casas particularesovvero forma di alloggio in una casa privata a Cuba, molto simile al tipico bed and breakfast, anche se a volte può consistere in una casa per vacanze. Dal momento che il significato è chiaro, il termine viene spesso abbreviato semplicemente in casa, soluzione perfetta per soggiornare. Vi permetteranno di vivere alla “cubana”, mangiando e passando molte ore con gli abitanti della casa, sempre disposti a dare consigli e raccontare le proprie storie, il tutto con un notevole risparmio economico.

Ci sono i sigari, chi fa i sigari a mano e ama spiegarti perchè quelli sono i sigari più buoni del mondo. E ti spiega anche che con l’Havana club (quello autoctono), sono un’esperienza unica (e posso confermare).

Fascinose le strane montagne di Viñales a cornice di queste grandi coltivazioni del tabacco.

Un po’ di spiagge, campagne e città…

L’Avana

è la meta ideale per chi vuole scoprire le mille anime di Cuba e godere delle bellezze storiche e artistiche di questo Paese. Qui il ritmo è lento e l’allegria contagiosa e perdersi per i paseos e per le strette viuzze è il modo migliore per incontrare, conoscere e capire il popolo cubano e la loro vita. Con i suoi 2.2 milioni di abitanti, la capitale di Cuba è la più grande e popolosa città dei Caraibi ma l’embargo americano e il regime castrista, se da una parte hanno reso più complicata la vita di cubani dall’altra, hanno contribuito a trasformarla in una delle più apprezzate mete turistiche del continente. Una polizia numerosa ed attenta, l’assenza di qualsiasi situazione di estremo degrado, un fascino decadente che si estende ovunque e che principalmente risiede nella purezza di un mondo incontaminato e libero da alcune delle cose superflue che spesso tormentano le più famose mete turistiche. A L’Avana c’è tutta Cuba: la musica e il ballo, la storia, l’arte e le difficoltà di un popolo fiero e allegro.

El Malecón

Se Rio de Janeiro può vantare il bellissimo calçadon di Copacabana, L’Avana scende a passeggiare sul Malecón. Qui si inizia a gustare il sapore della città; passeggiamo e respiriamo l’odore forte dell’Oceano che si infrange rumorosamente al termine della sua lunga corsa. Veniamo ripetutamente fermati dai sorrisi e dai modi, quasi sempre molto rispettosi, della gente e dei jineteros (così vengono chiamati coloro che tentano di vendervi qualcosa per strada), ai quali spesso è sufficiente un ‘No gracias’ per smettere di tediarvi. Inizia a scendere la sera; proseguiamo l’esplorazione del lungomare con un divertente cocotaxi che ci porta ad ammirare il Torreon de San Lazaro, segno della presenza americana, lo spagnoloHospital Nacional Ameijeiras e al cubanissimo monumento a Calixto Garcia.

Haba Vieja y el Ron

Dichiarata nel 1982 Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, Habana Vieja è il cuore più antico della capitale e da più di trent’anni è protagonista di una seppur lenta opera di recupero dei suoi edifici storici. Qui sorse il primo insediamento e qui sono conservati i più affascinanti segni del passato coloniale dell’isola. Senza una meta regaliamo giornate intere a questa splendida zona: la Plaza de la Catedral con la cattedrale in stile barocco di San Cristobal; l’antica Plaza de Armascon le sue bancarelle di libri usati, la musica a tutte le ore e il neoclassico El Templeteil Castillo de la Real Fuerza, una delle più antiche fortezze coloniali del continente americano, il Palacio de los Capitanes Generales, l’antica residenza dei governatori spagnoli che oggi ospita il Museo de la Ciudad con i suoi decori meravigliosi.   L’Avana vecchia custodisce preziose testimonianze del passato fuori e dentro i suoi edifici; non riuscirete nemmeno a tenere il conto di quanti musei, talvolta piccolissimi e un po’ sgangherati, incontrerete durante la vostra passeggiata. Dal‘Museo de Automovil’, in cui troneggia la Cadillac di Che Guevara, a la ‘Casa del Habano’, con oggetti storici legati alla produzione del sigaro, dall’arte contemporanea del ‘Centro Wilfredo Lam’ ai simboli dell’indipendenza cubana gelosamente custoditi nella casa natale di José Martì. L’Habana Vieja è una continua sorpresa e un forziere pieno di straordinarie ricchezze. Riposarsi qualche minuto ammirando i colori delle facciate degli edifici, le colonne che si susseguono senza sosta, le vecchie automobili variopinte che avanzano lentamente per le strade; a la L’Avana il modo migliore per fare questo è rilassarsi in qualche piccolo bar sorseggiando un fresco cocktail a base di rum. Imperdibili un daiquiri a El Floridita e un mojito a La Bodeguita del Medio, entrambi locali resi famosissimi dalla frequentazione di Ernest Hemingway e altri importanti personaggi del mondo dell’arte e della cultura; non trascurate però nemmeno El Caserón del Tango e il Bar La Marina accanto al Monasterio de San Francisco de Asís. El ron, il rum, qui è alla base di tutti i cocktail come la canna da zucchero, dalla quale deriva, per secoli è stata alla base di tutte le drammatiche occupazioni che l’isola ha dovuto subire nel corso del tempo.

L’Avana Centro: fra tabacco e Rivoluzione

Romanticafatiscenteviva e passionale, L’Avana Centro è il cuore pulsante della città. Si trovano qui alcuni degli edifici più importanti di tutta l’isola, come il Gran Teatro de La Habana, uno fra i più antichi teatri di tutto l’Occidente, il Capitolio Nacional, impressionante struttura marmorea che ricorda vagamente il suo corrispondete americano, il Parque Central, che divide la parte vecchia da quella nuova, l’Hotel Ingletera, uno dei simboli della lotta per l’indipendenza, la Real Fabrica de Tabacos Partagas, la più antica produzione di sigari della città, il Museo de la Revolucion, l’orientaleggiante Barrio Chino, la Fuente de la India nel Parque de la Fraternidad, il Museo Nacional de Bellas Artes ed infine la pietra, il granito e la storia dell’edificio Bacardi. A Cuba non si va di certo per fare shopping; la quasi totale mancanza di esercizi commerciali e la penuria regnante sui banchi dei pochi negozi esistenti, ve lo ricorderanno ogni istante. Usufruite quindi anche dell’ultimo giorno di vacanza per un’altra piacevole escursione. Noi abbiamo scelto ad esempio la zona attorno alla Plaza de la Revolucion, il simbolo di quella trasformazione radicale avviata e portata avanti da Fidel Castro. Al centro sorge il grande monumento dedicato a José Martì su cui dovete assolutamente salire (sono ‘solo’ 130 metri ma ne vale la pena) mentre su un lato ritroviamo il viso di Ernesto ‘Che’ Guevara. Lasciamo L’Avana qui, ci dirigiamo verso l’aeroporto e pensiamo che in questo momento la cerimonia del cañonazo (ogni giorno alle 21) starà annunciando l’arrivo della notte. Proprio come Cuba e la sua capitale, in uno stato fra malinconia e gioiafra entusiasmo e pigrizia, salutiamo questa isola e il suo straordinario popolo.

Il relax fra immersioni e divertimento

Di mattina magiche escursioni marine, di pomeriggio visite in affascinanti citta’ coloniali e di sera il divertimento nei locali piu’ frequentati di Cuba: un giorno a Varadero non finisce mai.

Vacanze a Varadero, fra mille sfumature di blu Cosa fa di Varadero una meta di vacanza fra le più ambite al mondo in ogni stagione? Sicuramente la sua “playa Azul”una delle più belle spiagge di Cuba. Una delle immagini più vivide delle nostre vacanze a Varadero è proprio questa spiaggia lunghissima, lambita di mattina da un’acqua calma e perlacea, a metà pomeriggio dolcemente increspata sulla battigia. Ma vacanze a Varadero non è soltanto sinonimo di relax in riva al mare. Nel nostro soggiorno abbiamo trovato mille modi per entrare in contatto con una natura e una cultura sempre varie.

Immersioni dove l’acqua è più blu

Dura un giorno solo, ma un’escursione in catamarano a Cayo Blanco è una tappa imperdibile per chi passa le vacanze a Varadero. Cayo Blanco è solo una delle tante piccole isole che costellano questo lato di costa, ma è la più nota perché bellissima, grazie a un’incantevole spiaggia di sabbia bianca e a un’acqua magnifica. Prima di approdare, ci siamo fermati su una zona di mare proprio sopra il reef, dove si trova una delle più grandi formazioni di corallo nero di Cuba. In un’acqua calda, verde e trasparente, abbiamo nuotato a distanza ravvicinata accanto a pesci tropicali colorati, quasi per niente spaventati dalla nostra presenza. Emozionanti e fuori dal comune, sono le immersioni al parco sottomarino di Cayo Pedras del Norte, al largo di Varadero. Poco distante dalle coste di questo isolotto sono stati recentemente affondati alcuni mezzi militari (sotto il controllo dell’Accademia cubana di scienze naturali) in cui hanno trovato riparo pesci ed altri animali marini, osservabili da alcune imbarcazioni con il fondale di vetro, che partono ogni giorno dal porticciolo turistico. Gli appassionati di immersione che passano le loro vacanze a Varadero possono provare un’esperienza unica vicino alla Via Blanca che collega Varadero e Matanzas. Qui si trova la Cueva di Saturnouna grotta allagata, in cui l’acqua forma un lago in superficie e in cui è possibile fare snorkeling e immersioni. Immersi nelle due gallerie profonde, in mezzo a un’acqua eccezionalmente trasparente, si ha l’impressione di nuotare nell’aria, in mezzo a stalattiti, stalagmiti e un’incredibile varietà di pesci.

Le suggestioni coloniali di Matanzas

Chi passa le vacanze a Varadero ha l’occasione di farsi coinvolgere in una cultura locale ancora ricca degli echi di una prestigiosa epoca passata. Proprio così abbiamo trovato Matanzas, oggi importante porto affacciato sull’omonima baia a 32 km da Varadero, chiamata “la Venezia” o “l’Atene” di Cuba. I soprannomi sono dovuti in parte al numero dei suoi ponti (ben 17), in parte per i bellissimi scorci delle case color pastello, l’anfiteatro e l’affascinante teatro in stile coloniale che si affaccia sulla piazza principale.

Dalla sera all’alba, al ritmo di salsa

I locali di Varadero, insieme a quelli dell’Havana, sono i migliori dell’isola. I più famosi? Noi abbiamo provato La Cueva del Pirata, costruito dentro una grotta naturale, illuminato con candele e con un arredamento in stile piratesco; e il Kastillito, sulla spiaggia, dove si può danzare fino all’alba con i ritmi afro-cubani. E anche per chi non ha ancora imparato a ballare la salsa c’è la soluzione perfetta: alla Casa de la Cultura Los Corales alcuni bravi maestri locali iniziano gli inesperti e a volte impacciati turisti verso l’arte della danza, con quella contagiosa allegria che è tipica di questo popolo. Varadero ci ha conquistato, ma a Cuba abbiamo trovato un universo tutto da scoprire.

Quella che vi ho descritto è solo una piccola parte delle cose da vedere e vivere a Cuba.

Viva Cuba!

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” La Collina di Ameral “a Monzuno , Emilia Romagna

Oggi voglio parlarvi di un luogo magico , per gli occhi ed il palato…

Situata a Monzuno, a 42 km da Bologna, la Collina Di Ameral , oltre ad una meravigliosa colazione vegan offre un ristorante per deliziose cene vegan preparate con amore e cura dalla proprietaria Claudia Grandi

“La decisione di aprire questo B&B, nasce dall’esigenza di togliersi dalla vita frenetica della città e rifugiarsi in un ambiente a contatto con la natura, dove regna la quiete e dove si possono ammirare i paesaggi che mutano con le stagioni.Mi presento, sono Claudia, la titolare della struttura. Sette anni fa ho fatto una scelta alimentare, dettata dall’etica e ho deciso di seguire un’alimentazione vegana ed è questo il tipo di colazione che offro, senza proteine animali, biologica e autoprodotta.Il B&B si trova sul percorso naturalistico chiamato La via degli Dei, che collega Bologna a Firenze da percorrere a piedi,un’esperienza suggestiva e alternativa.Da qui, in macchina si raggiunge facilmente e in breve tempo, Bologna dove potrete visitare numerosi monumenti, musei e vivere la vivace e nota vita notturna.L’autostrada a 8 km vi darà la possibilità di spostarvi agevolmente e recarvi a Firenze in meno di un’ora, oppure spostarvi sulla costa e visitare città d’arte come Ferrara o Ravenna per esempio.Se siete amanti del golf, vi aspetta Il Molino del Pero, un campo a 18 buche, a soli 3 km dal B&B.Il sito archeologico etrusco del Museo Aria, che si trova a Marzabotto, ad una ventina di km, è uno dei più importanti ed estesi al mondo. “

Il bed & breakfast serve una colazione vegana : – Colazione all’italiana, biologica, plant based e autoprodotta. Pane, marmellate a km 0, torte e frutta fresca.

 Il B & B La Collina di Ameral  sorge a ridosso di un bosco e dell’Appennino Tosco-Emiliano , lungo la Via degli Dei che collega Bologna a Firenze, in un’elegante e accogliente casa indipendente in cui vive la titolare Claudia Grandi insieme al suo bellissimo cagnolino Ettore

Dispone di una camera matrimoniale molto spaziosa che affaccia sulla montagna, con un grande armadio, un divano letto matrimoniale e un bagno spazioso.

Adiacente è disponibile un’altra camera, sempre matrimoniale, con terrazza panoramica privata, una scrivania e un terzo letto singolo da una piazza e mezza. Il bagno dedicato si trova al piano inferiore.

Le camere si trovano al piano superiore e possono formare un’elegante suite per chi desidera la totale privacy.

Entrambe sono fornite di bollitore e tisane.

Ospitalità gratuita agli animali.

In coerenza con la scelta vegana, gli animali sono amati e ben accetti, a patto che siano docili ed educati, tenendo conto che nella casa ci vive il cane Ettore.

A disposizione degli ospiti a 4 zampe, su richiesta, le ciotole per la pappa e l’acqua, una copertina su cui riposare e una cassetta con la sabbia per i bisogni.

Sarà cura dei padroni tenere pulito e – nel caso di cani – portarli a fare le passeggiatine quotidiane al di fuori della proprietà.

Nella sala da pranzo con una vista mozzafiato potrete anche cenare .

Claudia la proprietaria sarà anche la chef che si occupa dell’approvvigionamento delle materie prime, selezionando prodotti biologici e ove possibile a km zero, privilegiando le risorse dell’Appennino tosco-emiliano.

Nella sua cucina primi piatti, secondi e dolci sono preparati con cura nella ricerca del gusto, preparando

delle buonissime pietanze vegane, da sballo anche per i più scettici.

La vista sulla vallata è emozionante, e nelle giornate terse è possibile scorgere la Basilica di San Luca, che dista ben 37 km da Monzuno.
Prossima al B&B la celebre Via Degli Dei, percorso ideale per escursioni a piedi o in bici, oppure la Via dei Mulini nell’alta Valle del fiume Savena, in un contesto incontaminato e silenzioso.
La Strada dei Vini e dei Sapori fa da cornice a tali suggestivi percorsi.
Se siete amanti del golf, il campo ha 18 buche del golf club, Il Mulino del Pero è ad una manciata di minuti dal b&b.

Cosa visitare nei dintorni

Numerosi i parchi  e le riserve naturali vicine, come Il Corno alle Scale (che d’inverno è anche una stazione sciistica), i Gessi bolognesi e i Calanchi dell’Abbadessa con la grotta della Spipola, un percorso che possono fare anche i bambini al di sotto dei 6 anni.

Marzabotto, il museo etrusco Aria è situato su una vastissima area archeologica, che per la consistenza dei resti strutturali è un caso unico al mondo, nel panorama dei centri abitati etruschi. Il Museo “Sorge sul margine dell’ampia area archeologica, interamente di proprietà dello stato. È proprio la consistenza dei resti strutturali di questa antica città a fare del sito un caso unico nel panorama dei centri abitati etruschi. A differenza di altre città etrusche -come ad esempio l’antica Felsina che dall’antichità ad oggi fu popolata senza soluzione di continuità- qui l’abbandono del sito garantì la conservazione quanto meno dell’impianto urbano nel suo disegno originale, cosa che ci consente ancora oggi di percorrere le antiche strade lungo le quali si snodano case di abitazione, aree artigianali ed edifici sacri”.

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MONACO DI BAVIERA

Monaco di Baviera, la capitale della regione più ricca della Germania, è una realtà dalle mille facce, a prima vista distanti tra loro, a volte inconciliabili, eppure capaci di creare una speciale atmosfera che avvolge la città, rendendola affascinante. In testa alle città preferite dai tedeschi c’è proprio Monaco, situata nel profondo sud della Germania e a centinaia di km dall’amata-odiata Berlino.

Detta la Milano tedesca, Monaco è la terza città tedesca dopo Berlino e Amburgo, è un importante centro turistico e congressuale, vanta attrazioni di fama mondiale come il Deutsches Museum, la Residenz, le Pinacoteche e il Giardino inglese.

In autunno a Monaco di Baviera si svolge il celebre e popolare Oktoberfest, il festival della birra più importante al mondo che raduna ogni anno quasi 6 milioni di persone. Qui, potrai assaporare la famosa birra tedesca e le specialità della cucina bavarese.

 In realtà Monaco non è una di quelle città che “mi chiamava” e che desideravo visitare da tempo, però in tanti me ne avevano parlato bene, poi non c’ero mai stato e i costi di viaggio e alloggio non erano alti… quindi come on .

Prenotato senza pensarci troppo!

La città è carina e ci sono alcuni posti che mi hanno fatta davvero innamorare .

Innanzitutto essendo Monaco abbastanza a portata di mano ,ed essendo il centro molto concentrato , consiglio di soggiornare nel cuore di Monaco di Baviera,e da lì partire per girare tutta la città !

Noi preferiamo in qualsiasi città Europea che visitiamo , munirci di abbonamento sui bus hop on hop off di City Sightseeing: tour turistici ti portano in giro per la città secondo percorsi definiti. Puoi salire e scendere dal bus a qualunque fermata programmata, per esplorare tutto ciò che la città ha da offrire. Le fermate sono situate in punti strategici della città, consentendoti di spostarti facilmente e visitare le attrazioni più famose.
Inoltre, a bordo sarà disponibile un commento audio registrato o una guida turistica in carne e ossa, che forniranno interessanti informazioni sulla storia, la cultura e i monumenti della città.

Bastano pochi giorni per rendersi immediatamente conto dell’elevatissima qualità della vita  che si respira nella terza città di Germania per numero di abitanti (preceduta da Amburgo e Berlino). Un mix di tradizione e modernità .

Marienplatz

La principale piazza di Monaco , per secoli, importante snodo commerciale. Marienplatz, infatti ancora oggi rivive durante il periodo natalizio con il Mercatino di Natale Cristkindlmarkt  famoso per gli stand in legno che occupano per intero la piazza. Intorno alla piazza ci sono alcuni tra i principali edifici storici della città. Tre fra i più importanti : l’Altes Rathaus (Municipio Vecchio) e il Neue Rathaus (Municipio Nuovo) famoso, tra le altre cose, per il carillon di Glockenspiel (vd. paragrafo successivo); anche la stazione metropolitana di Marienplatz degli anni ’70 del secolo scorso è un vero e proprio gioiello sia da un punto di vista logistico che commerciale.

Hofbräuhaus

Il birrificio Hofbräuhaus è un tempio dello stile di vita bavarese. La birra, infatti, per gli abitanti di Monaco non è solo una bevanda alcolica, ma da sempre l’occasione per fare comunità.

Oktoberfest

L’Oktoberfest,inizia la seconda metà di settembre e termina la prima domenica d’ottobre (se però la domenica capita il 1 o il 2 del mese, la festa prosegue fino al giorno 3, data simbolo della riunificazione tedesca).Il più importante evento di Monaco e non solo. Oltre alla birra che, ovviamente, è quella prodotta dai 6 birrifici cittadini (Augustiner, Hacker-Pschorr, Hofbräu, Löwenbräu, Paulaner e Spaten) all’Oktoberfest si mangia, si balla e si beve anche vino. Una tradizione secolare, L’Oktoberfest è anche una festa per famiglie. Non mancano infatti le attrazioni destinate a grandi e piccini. Su tutte, la ruota panoramica con la spettacolare vista dall’alto dell’area della festa.

Giardino Inglese

L’Englisher Garten, tra i più grandi parchi pubblici al mondo, addirittura superiore per estensione al mitico Central Park di New York. Un’enorme distesa di verde che spiega meglio di tante parole l’elevata qualità della vita cittadina. Da vedere, la Torre Cinese (Chinesischer Turm), sede di uno dei più grandi “biergarten” cittadini e il Monopteros, piccolo tempio in stile greco-romano da cui si gode una splendida vista del centro di Monaco.

Maxvorstadt

Quartiere a Monaco con una grande concentrazione di musei:quello di maggior prestigio e fama internazionale di tutta la città è l’”Alte Pinakotek” o “Vecchia Pinacoteca”. Vi sono custoditi molti dei più grandi capolavori della pittura europea dal XIV al XVIII secolo. Dal Medioevo al Rinascimento; dall’arte barocca al roccocò, oltre 700 opere d’arte… opere di Botticelli, il GhirlandaioLippiBeato Angelico e altri stimati artisti italiani. Una collezione che comprende anche dipinti olandesi e fiamminghi e inoltre GiottoBotticelliRaffaelloTiziano e Rembrandt. Insomma, la Vecchia Pinacoteca è un gioiello a cui gli abitanti di Monaco tengono moltissimo anche per il ritorno turistico che ne deriva. Ritorno garantito pure dagli altri due musei proprio di fronte la struttura: il “Neue Pinakothek” con una collezione di opere dal XVIII al XX secolo e la “Pinakothek der Moderne” inaugurata nel 2002. 

Residenz

Uno dei palazzi reali più belli al mondo con una tale concentrazione di stili architettonici e opere d’arte da non temere confronti. Si va infatti dallo stile rinascimentale tedesco all’architettura palladiana, a quella fiorentina, senza dimenticare i richiami al barocco e al roccocò.

Castello di Nymphenburg

Attuale combinazione di architettura, arte e botanica. Al pari del Palazzo Reale, nelle sale, negli arredi e nelle opere d’arte del Castello di Nymphenburg sono rintracciabili diversi stili dal barocco fino al classicismo.

Allianz Arena

Negoziristorantibar, un museo e un parcheggio da quasi 10.000 posti auto. Ancora, tour e visite guidate (in tedesco e in inglese) per scuole, visitatori singoli e disabili. Il tempio del calcio del Bayern Monaco e del Monaco 1860, le due squadre cittadine, ma naturalmente anche della nazionale tedesca. L’Allianz è stato costruito tra il 2003 e il 2005 in previsione dei Mondiali 2006 vinti, come sappiamo, dall’Italia:-). Dopo il Mondiale è diventato lo stadio ufficiale delle due squadre cittadine mandando in pensione il vecchio Olympiastadion.

Museo BMW

Monaco è : la birra, l’Oktoberfest, le chiese, i musei, i monumentiMarienplatz, il mercatino di Natale e… la BMW. Guai a dimenticare il ruolo svolto dalla casa automobilistica nello sviluppo socio-economico della Baviera. Ruolo celebrato da un museo inaugurato nel 1972 nei pressi della zona olimpionica. Il Museo BMW non celebra solo il passato: oltre alle macchine storiche, infatti, nelle sale della struttura vengono esposti anche i diversi prototipi in fase di sviluppo e progettazione. A fianco il museo dalla caratteristica forma a insalatiera, sorge la “Torre”, il grattacielo quartier generale della casa automobilistica. L’avveneristico design dei due edifici ne ha fatto presto icone della cultura di massa, il che ha consentito di avvicinare una platea più vasta dei soli appassionati e addetti ai lavori.

Quella che vi ho descritto è solo una piccola parte delle cose da vedere a Monaco. Le opportunità di svago sono infatti davvero moltissime: dal Deutches Museum, alla vicina città di Ratisbona, Patrimonio Unesco occorrerebbero moltissimi giorni solo per avere una prima “infarinatura” di tutto quel che si muove in città e nei dintorni.

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