A Palermo, più che altrove in Sicilia, le epoche storiche rivelate dai differenti stili architettonici si sovrappongono. Il centro testimonia di un tempo più vicino, quando la città con i suoi teatri, i suoi palazzi, le sue piazze barocche e suoi trionfali accessi al mare, contendeva a Napoli il primato urbano del Regno della due Sicilie. Ricordi di un tempo ben più remoto cela invece il Monte Pellegrino: a poca distanza dai grattacieli, in caverne abitate dall’uomo preistorico, sono venuti alla luce graffiti rupestri di arcaica bellezza.
(Leonardo Sciascia)
Palermo è la città con il centro storico più grande d’Europa.
Palermo, adagiata sulla pianura detta Conca D’oro si affaccia paciosa, quieta e tranquilla sul golfo che porta il suo nome ,mentre i monti le proteggono le spalle. Una città che vanta una storia millenaria: fondata dal popolo dei Fenici fu conquistata dai Cartaginesi, dai Greci, dai Romani e dagli arabi, roccaforte dell’Emirato di Sicilia, capitale della Contea, poi del Regno di Sicilia e, dal 1816 al 1817, del Regno delle due Sicilie che fino all’Unità d’Italia si estendeva per quasi metà della penisola, dal centro fino al sud. Questo fusione di storie, dominazioni,culture, arti, ha reso Palermo un museo a cielo aperto, un vero e proprio gioiello. Qui le cattedrali barocche si affacciano sulla Palermo arabo-normanna, si incontrano con il Palazzo Reale, con la Zisa con la Cattedrale, creando una fusione unica.
Su via Roma e ci incammino verso il Teatro Politeama con le meraviglie di questa culla culturale che impera a pochi passi dal centro storico.

Sempre sulla centralissima via Roma arriviamo al teatro Massimo, cinque colonne, leoni di bronzo e statua di Verdi.
Bancarelle, negozi di arancine e venditori di “sfincione“,una specie di pizza, morbidissima, calda e profumata con un goccio di olio e spezie a scelta…cliccate e vedrete la mia ricetta ….
Proseguendo, dopo qualche centinaia di metri, ti trovi in piazza Villena e resti anche ore ad osservare i famosi Quattro Canti, meraviglie del 1600. Verso ovest, A ottocento metri circa ti trovi all’improvviso ad ammirare la meraviglia delle meraviglie, una fusione di stili, tributo dei siculi alla Vergine Maria, la Cattedrale arabo-normanna.

Abbandoniamo questo pezzo di storia e ci incamminiamo inconsapevolmente verso una delle cinque porte di Palermo, Porta Nuova.
Tra un cannolo, una fetta di cassata, ed una fresca spremuta di arance merita una visita sicuramente il Duomo di Monreale (nella parte alta della città) molto sfarzoso all’interno rispetto all’esterno.
Entrando subito veniamo inghiottiti da una bellezza che ha dell’incredibile, tutto è rifinito in oro (vero oro) ed è in un ottimo stato.
Andiamo verspo il Castello della Zisa, roccaforte araba con un grande giardino che la precede, con alberi di arance e limoni . Da un po’ di anni questo castello è diventata la sede del Museo d’arte islamica.
Tappa da non dimenticare è quella di visitare il mercato più caratteristico e famoso di Palermo nel quartiere di Ballarò, odori e sapori dello street food la fanno da padrone.
Continuiamo il nostro giro turistico e visitiamo il Municipio della città, un’imponente struttura curata nei minimi particolari, i cui interni ricordano molto la Reggia di Caserta.
Il Municipio si trova in Piazza Pretoria, chiamata anche “Piazza della Vergogna” dove la fa da padrone un’imponente fontana del 1554, ideata da Francesco Camilliani e tutt’oggi in ottimo stato. La piazza inoltre ospita altri importanti opere d’arte, la Chiesa di Santa Caterina, il Palazzo Bordonaro ed il Palazzo Bonocore.
Ed ora una piazza storica, di Palermo, Piazza San Domenico, ubicata nel quartiere La Loggia e dominata dalla Colonna dell’Immacolata.

Non molto distante da questa piazza c’è il GAM (Galleria D’Arte Moderna) dove è possibile ammirare opere d’arte di valore realizzate da artisti locali. Terminata la visita di questo moderno ed interessante museo nei pressi del Teatro Massimo beviamo qualcosa in un luogo cult di Palermo, La Champagneria del Massimo.
Bisogna rimettersi in cammino per visitare la Chiesa del Gesù, esempio lampante dello stile barocco nella città, questa chiesa è nota anche con il nome di Casa Professa cominciata a costruire a partire dal 1549. Continuiamo il nostro giro turistico visitando il Palazzo della Cuba dove è possibile ammirare il riconoscibile stile arabo-normanno che coniuga gli aspetti più belli dei due stili, dando vita ad un palazzo unico ed inimitabile.
Secondo me filo conduttore di una vacanza palermitana è il sole e dunque è arrivato il momentom di raggiungere la spiaggia più “in” di Palermo, Mondello,bevendo un caffè da Renato, il bar più famoso di Mondello, dove veniamo attratti da una vastissima scelta di dolci dall’aspetto molto invitante, non possiamo dunque rinunciare all’ennesimo cannolo, squisito!
C’è anche il Santuario di Santa Rosalia si trova sul Monte Pellegrino, una montagna calcarea nel quale è letteralmente incastonata questa suggestiva chiesa costruita in onore della santa a cui tutti i palermitani sono devoti, Santa Rosalia.
E’ arrivato il momento di visitare la famosa Bagheria, comune facente parte della città metropolitana di Palermo,entusiasmati dal ricordo del film girato dal regista siculo Giuseppe Tornatore proprio in questo luogo, cosa interessante è il giro turistico delle ville di Bagheria .
Bisognerà raggiungere un’altra località di mare, la splendida Cefalù.

Ai piedi di una montagna rocciosa, la spiaggia di Cefalù si sviluppa per pochi chilometri con una sabbia chiara ed un mare in cui ci si può specchiare, davvero da non perdere! Dopo aver fatto un giro per il centro storico di questo piccolo borgo, uno dei più belli d’Italia e visitato il famoso Duomo (entrato da poco tempo a far parte della lista dell’Unesco, insieme anche alla Cattedrale di Palermo)
E con queste parole ci saluta e va via e noi riprendiamo il nostro ultimo giro in questa splendida Palermo in cui anche alcune vie sono tradotte in arabo e vi è la presenza di numerosi stranieri che hanno saputo integrarsi molto bene nel tessuto culturale siculo.
Ci dirigiamo verso il lungo mare per poi raggiungere l’Orto Botanico, sede della facoltà di Scienze Botaniche e Naturali frequentata da me,dove sono presenti ben dodicimila specie di piante e poco distante, Villa Giulia un giardino pubblico realizzato nel 1700, in pieno stile neoclassico adornato con colonne doriche.
Terminata la visita di Palermo possiamo non scegliere i souvenirs da portare ai nostri cari?C’è l’imbarazzo della scelta, tra ceramiche, coppole (tipo cappello siciliano), pipe fatte a mano da giovani che hanno deciso di tramandare le vecchie tradizione, lo scacciapensieri (famoso per il particolare suono che emana), i carrettini siciliani ed ovviamente tanti, ma tanti ottimi dolci.
Il sole, il mare, il buon cibo, potremmo mai osare di desiderare altro? La risposta è unanime ed è no!
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